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  1. Cettinina
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    Gravina, sui fratellini niente violenza
    più lontana l'ipotesi dell'omicidio


    Il trasferimento della salme subito dopo il ritrovamento a Gravina
    BARI - "Nessun segno di violenza". I primi esami medico legali sui corpi di Fracesco e Salvatore confermerebbero la tesi dell'incidente. Non sarebbero stati picchiati i fratellini di Gravina prima di cadere nel pozzo. La risonanza magnetica sui cosiddetti "tessuti molli" lo escluderebbe. L'ipotesi dell'omicidio sostenuta dalla Procura sembra perdere definitivamente consistenza.

    Dalla descrizione radiologica, è confermata quindi la tesi già descritta ieri: Francesco è caduto per primo da una botola che si trova a sedici metri d'altezza, seguito da Salvatore, sceso per aiutarlo. Il primo sarebbe morto per emorragia conseguenza delle fratture alle gambe e al bacino; il secondo, 11 anni, è morto nel sonno, vinto dagli stenti, dal freddo e dalla paura. Non per le fratture però: sul bambino i medici hanno evidenziato solo una ferita al piede, segno che ha attutito la caduta finendo sopra il corpo del fratello maggiore.

    La tecnica utilizzata oggi dall'équipe del professor Franco Introna è chiamata Virtual autopsy. Importata dagli Stati Uniti, l'accertamento medico legale consente di risalire alle cause della morte attraverso una ricostruzione tridimensionale del corpo.

    Dal carcere di Velletri dove il padre dei due bambini è rinchiuso per omicidio, Filippo Pappalardi grida la sua innocenza: "Avrebbero dovuto cercare in quella zona. Io lo avevo detto, ma non mi hanno creduto. Quando la sera del 5 giugno andai al commissariato per dire che Ciccio e Tore non erano tornati a casa, dissi che erano stati visti in via Ianora, a pochi passi dal palazzo delle cento stanze (quello dove una settimana fa la caduta accidentale di un altro bambino permise la tragica scoperta, ndr). Ma non mi hanno mai preso sul serio; dicevano che era un tentativo di depistaggio". La richiesta di scarcerazione è già sul tavolo del gip: entro martedì il giudice si pronuncerà sulla domanda di libertà.

    Il ritrovamento di un pallonicino arancione nelle tasche dei pantaloni di Francesco sembrava aver allontanato una volta ancora la libertà di Filippo Pappalardi. Secondo l'accusa, quel pallonicino potrebbe
    avvalorare la testimonianza di alcuni ragazzini i quali dissero che il 5 giugno, il giorno della scomparsa di Ciccio e Tore, stavano giocando con i fratellini a bagnarsi proprio con palloncini pieni di acqua. In particolare, uno di loro disse agli investigatori di averli visti, intorno alle 21.30, mentre salivano sull'auto del padre. Ma la nuova compagna dell'uomo, Maria
    Ricupero, ha risolto il giallo: "Il palloncino lo regalò a Francesco un animatore alla festa di prima comunione il giorno prima della scomparsa". Secondo il difensore dell'imputato quindi, la presenza del palloncino nella tasca di Francesco "non dimostra assolutamente nulla".

    1 marzo 2008 da Repubblica
     
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1554 replies since 25/2/2008, 20:53   13347 views
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