Ma quale opposizione?

riflessioni di centrosinistra

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  1. laura^
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    Popolo viola, unito contro Berlusconi ma diviso al suo interno
    di Giuseppe Rizzo

    L’urgenza sarebbe una, condivisa da tutti, e sarebbe quella di dire basta a questo governo. I modi per farlo però non convincono tutti. A pochi giorni dal secondo No B. Day gli organizzatori del Popolo Viola si trovano a fare i conti con qualche malumore all’interno dello stesso movimento e a invitare all’unità chi muove critiche dall’esterno. Da quando è stata indetta, verso la fine di agosto, della manifestazione in piazza San Giovanni a Roma del 2 ottobre si è parlato tanto. Specie su internet, luogo d’elezione per il movimento che in rete è nato e cresciuto. E che in rete adesso cerca di rispondere alle critiche.

    A essere contestati sono sopratutto la leaderhip e i meccanismi decisionali all’interno del gruppo. «Il ’NoBDay2’ è stato lanciato dalla pagina Facebook ‘Il popolo viola’ senza alcuna consultazione con i Gruppi Locali che danno corpo al movimento viola. Di fatto la pagina che si definisce ‘pagina ufficiale del Popolo Viola’ non ha alcun titolo a parlare in suo nome», scrivono in un documento i viola di Roma. Quelli di Pisa, invece, puntano il dito contro la strumentalizzazione del movimento: «La manifestazione servirà soltanto a quei partiti che intendano strumentalizzare l’insoddisfazione dei cittadini per strappare voti alle prossime elezioni». Prendono le distanze dalla manifestazione del 2 ottobre anche l’Associazione Violaverso-Una Rete per il Popolo Viola e Micromega.

    Dalle pagine della rivista Paolo Flores D’Arcais, Andrea Camilleri, Margherita Hack e Don Gallo avevano invitato «tutti i gruppi viola, e le numerose altre realtà che si stanno mobilitando perché si riuniscano al più presto per organizzare insieme la manifestazione del 2 ottobre». A tre giorni dall’appuntamento romano, però, le mosse degli organizzatori non devono aver convinto i quattro intellettuali, tanto da spingerli a scendere in piazza il 16 ottobre, anziché il 2, assieme alla Fiom «contro il regime Berlusconi-Marchionne».

    «Promuovere una manifestazione democratica contro il regime – scrivono in risposta gli ideatori del No B. Day 2 – non è soltanto un diritto ma soprattutto un dovere. Sabotare una manifestazione contro il regime o contrapporla strumentalmente ad un’altra di eguale rilevanza, chiunque lo faccia (anche se si chiama Flores D’Arcais, direttore di Micromega) e per qualsiasi ragione tattica, è un atto di puro collaborazionismo con il regime». Non proprio toni dialoganti, si direbbe. «Così è tutto più difficile – scrive un simpatizzante sulla pagina Facebook del Popolo Viola – a parlare di “collaborazionismo” ci si fa solo del male, è impossibile instaurare un qualsiasi confronto, figurarsi organizzare manifestazioni per mandare a casa Berlusconi».


    unita.it
     
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29 replies since 31/3/2010, 15:44   351 views
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