Riforme Istituzionali

sara' la volta buona???????

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  1. ErTigre
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    Novità da Fini.. ma attenzione è la vecchia idea di spezzaferro D'alema: sarà davvero il Sor Gianfranco il novo leader che il pd sta cercando ;) ?
    SPOILER (click to view)
    "Bene il modello fancese ma cambiare
    la legge elettorale, serve doppio turno".
    Ma il sistema non convince Berlusconi

    La Lega insiste: con il Pd trattiamo noi
    ROMA
    Gianfranco Fini torna a piantare paletti nel centrodestra. Stavolta sulle riforme istituzionali. Per il presidente della Camera, infatti, il passaggio al semipresidenzialismo in salsa francese non può «prescindere» dall’introduzione di una nuova legge elettorale che, a suo dire, dovrebbe ricalcare quella d’Oltralpe attraverso un «maggioritario con sistema uninominale a doppio turno». Solo così, sostiene l’ex leader di An, si «rafforzerebbe il sistema bipolare».

    Posizione che, ancora una volta, si trova in rotta di collisione con quella di Silvio Berlusconi. Il premier non replica ufficialmente ai suggerimenti di Fini, ma i suoi fedelissimi chiariscono che al Cavaliere il doppio turno continua a non piacere. Il modello francese, a detta del presidente del Consiglio, porta con sè due controindicazioni: la complessità, visto che comporta il ritorno degli elettori alle urne, con il conseguente rischio di un aumento dell’astensione, soprattutto nel centrodestra. E l’eccessiva onerosità. Insomma, per dirla con Fabrizio Cicchitto, il dobbio turno è l’unico sistema da «scartare». Anzi, gli fa eco Maurizio Gasparri, l’attuale sistema di voto è «assolutamente valido».

    Insomma, fra Fini e Berlusconi le acque sembrano destinate ad agitarsi di nuovo. Il braccio di ferro, al di là del merito, è evidentemente politico. L’impressione, almeno stando alle voci che si raccolgono in Transatlantico, è che il presidente della Camera stia cercando di rompere il patto di ferro fra il Cavaliere e la Lega. Tanto che, sempre in ambienti finiani, si sottolinea come l’incontro fra Fini e Roberto Calderoli abbia già dato i suoi frutti: le stesse fonti sostengono infatti che circoli già una nuova ’bozzà di linee guida per le riforme istituzionali in cui il ministro della Semplificazione avrebbe inserito il doppio turno. Circostanza che non trova conferme in ambito leghista, ma che sembra dimostrare il tentativo del presidente della Camera di uscire dall’angolo, magari proprio attraverso una trattativa con il Carroccio sul sistema elettorale.

    La Lega, intanto, rivendica un ruolo di primo piano nell’ammodernamento del Paese: «A trattare con l’opposizione ci pensiamo noi», ammonisce il leader Umberto Bossi. Mentre il ministro Roberto Maroni sottolinea come il Carroccio sia ’il motore delle riforme«. Eppure - al di là degli slogan e nonostante la ’fuga in avantì di Calderoli e gli ammiccamenti del premier all’Udc di Pier Ferdinando Casini - , l’asse Berlusconi-Bossi sembra più solido che mai. Al contrario, fra berlusconiani e finiani si riaccendono le polveri. Come dimostra il duro scontro fra Vittorio Feltri e il Secolo d’Italia, con il primo che dice al secondo di »accontentarsi di non essere ancora morti« ed il quotidiano vicino all’ex leader di An che replica: »Tranquillo, resteremo vivi se non altro per non farti passare per iettatore«.
    www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...53954girata.asp


    mentre Napolitano mette fretta: Fatela mentre ci sono ancora io ^_^
    CITAZIONE
    SPOILER (click to view)
    Appello di Napolitano per le riforme:
    "Non sprechiamo questa legislatura"
    Il Capo dello Stato: occasione storica

    VERONA
    «Non sprechiamo questa legislatura che finirà insieme al mio mandato al Quirinale. Facciamo le riforme, discutiamone e realizziamo quelle effettivamente necessarie», dice Giorgio Napolitano a Verona, mettendo al primo posto il federalismo fiscale. Parole che fanno registrare una immediata, entusiasta sintonia con gli amministratori leghisti, il sindaco Flavio Tosi e il neo-governatore del Veneto Luca Zaia che si è spinto a paragonare questo capo dello Stato al sole splendente.

    Napolitano è venuto in questa città dove la Lega Nord e le parole d’ordine federaliste hanno una forte presa proprio per dire che il cammino che immagina per le riforme comprende anche le istanze che qui sono più avvertite. «Per difendere l’unità nazionale - ha detto - è necessario sviluppare tutte le componenti delle autonomie previste dal nostro ordinamento». La Repubblica, ha ricordato, è nata con la Costituzione del 1948 che ha previsto le Regioni, ha definito lo Statuto di cinque di esse. «Poi si è lavorato fra alti e bassi per costruire uno Stato che non fosse più centralistico», ha detto ricordando che una tappa decisiva è stata la riforma del Titolo V della Costituzione e che è sua convinzione che il cammino riformatore «deve continuare attorno al nucleo di quella riforma con il federalismo fiscale da integrare con altre riforme».

    Ci sono riforme, ha aggiunto, che aprono un nuovo ciclo. Così è stato ad esempio per l’elezione diretta dei sindaci, «una riforma che ho seguito da presidente della Camera e che si è rivelata giusta, importante, che ha permesso ai sindaci di contare e di decidere molto più del passato, come ricordiamo noi anziani». E comunque, ha detto Napolitano, le riforme non si fanno mai una volta per sempre perchè «ci sono problemi delicati per i quali non basta scrivere una legge. Ad esempio occorre equilibrare i poteri del consiglio comunale rispetto a quelli del sindaco, senza fare passi indietro, ma dando lo spazio giusto al consiglio comunale». «Avere il presidente della Repubblica dalla nostra parte significa per noi vedere il sole», ha detto il ministro Zaia dopo aver salutato Napolitano in Prefettura. Poi, in consiglio comunale, fra il sindaco Tosi e Napolitano è stato quasi un duetto. «Mi sono messo la cravatta per una doverosa penitenza dopo la vicenda della foto» ha detto Tosi che solo di recente ha riappeso la foto ufficiale del capo dello Stato nel suo studio.

    Napolitano gli ha risposto con una battuta scherzosa. Ma soprattutto ha sottolineato alcuni passaggi del suo discorso in cui si chiede una riforma federalista che produca uno sviluppo armonico di tutto il Paese, una riforma in senso equo e solidale, «come chiede lei, signor presidente». Napolitano ha corrisposto dicendosi confortato nel vedere che il difficile lavoro che fa per tenere unito il Paese, per essere equilibrato, imparziale e rigoroso, poi sia condiviso, al pari di altri importanti valori come l’uguaglianza di opportunità e la solidarietà, che sono la base storica della vita comune di noi italiani. All’entusiasmo di Tosi, Napolitano ha corrisposto con un mea culpa da «meridionale»: è vero, come lei signor sindaco ha detto, che gli sprechi di risorse nel Mezzogiorno non sono colpa dei cittadini ma della classe politica che li amministra. Ma è anche vero, ha aggiunto Napolitano, che il livello della vita nelle regioni del Nord è superiore perchè i cittadini sono più esigenti ed hanno quel senso civico che è indispensabile per fare funzionare la cosa pubblica.
    www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...53942girata.asp

     
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14 replies since 7/4/2010, 22:25   119 views
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