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Dr.Watson.
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CITAZIONE (dango @ 5/6/2010, 22:01)CITAZIONE (ErTigre @ 5/6/2010, 08:26)Invece di dire cacchiate, come fai in pratica quasi sempre, metti un pezzo a Avatar
Straquoto
Ops! Ed io che credevo che il mio maestro in merito (alle cacchiate...) fosse solo uno...
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patna.
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Doc ma ora tu stai preparando il master - per cui gli insegnanti aumentano
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dango.
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CITAZIONE (Dr.Watson @ 6/6/2010, 00:15)CITAZIONE (dango @ 5/6/2010, 22:01)Straquoto
Ops! Ed io che credevo che il mio maestro in merito (alle cacchiate...) fosse solo uno...
Ma guarda che bella battutona mi stavo perdendo...è proprio il caso in cui " l'allievo supera il maestro"...
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Dr.Watson.
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CITAZIONE (dango @ 10/6/2010, 16:53)CITAZIONE (Dr.Watson @ 6/6/2010, 00:15)Ops! Ed io che credevo che il mio maestro in merito (alle cacchiate...) fosse solo uno...
Ma guarda che bella battutona mi stavo perdendo...è proprio il caso in cui " l'allievo supera il maestro"...
Io l'ho capita (l'allievo supera sempre il maestro, no? informatica esclusa... 
) ma non so quanti altri... 
Certo se il/i maestro/i insegnasse/ro di più...
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dango.
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insegnassero di più??? E che vorresti apprendere, discepolo oasiano ???
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patna.
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....di più è ovvio .............
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dango.
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ah beh...se è ovvio, allora è ovvio che è ovvio...
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marina.1.
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Zaia ieri ha dato un'altra bella prova di attaccamento alla Nazione!
Fanno venir voglia di dire..."Giorgio se ne vuole andare ed il vescovo lo vuole cacciare"....
Poi vedremmo la tanto desiderata autonomia dove se la metterebbero.......
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dango.
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CITAZIONE (marina.1 @ 14/6/2010, 07:22)Fanno venir voglia di dire..."Giorgio se ne vuole andare ed il vescovo lo vuole cacciare"....
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da supereva.it...per chi la storia di Giorgio e del Vescovo non la conosce.. 
Conoscete la storia di Giorgio e il Vescovo? È una antica storia napoletana dalle infinite varianti; quella più nota risale ai tempi del viceregno spagnolo (sec.XVI-XVII) e narra di Giorgio, ricco mercante, che decide di lasciare la sua terra d’origine, abbandonando i luoghi dove ha costruito la sua fortuna.
- Come faremo senza di te?
I compaesani sono preoccupati e cercano di convincerlo a restare.
- Vedrai, ti troverai bene, compreremo ciò che vuoi, ma non lasciarci!
Giorgio è deciso, anche perchè i suoi affari non vanno più bene come una volta. La gente del luogo è povera e non ha ducati da spendere. Dove ha in animo di andare invece c’è benessere, ricchezza. E poi, perchè restare tra gente miserabile! Basta! Se ne andrà, una volta per tutte! Viste le sue intenzioni, la gente passa dalle promesse alle minacce.
- Lo diremo al vescovo, e vedrai che ti farà sequestrare tutta la mercanzìa, e diventerai povero come noi!
Il Vescovo è il capo della comunità e comanda con gli armigeri. Giorgio è timoroso.
- E se davvero mi sequestrano tutti i miei beni, come farò, dove andrò? Sarò condannato a restare in questo maledetto paese e sospirerò invano un’altra terra!
Tra i timori di Giorgio e le minacce della gente trascorre il tempo dell’attesa e qualche voce giunge all’orecchio del Vescovo.
- Che è questa storia? Voglio la verità!
Convoca i maggiorenti che, al suo cospetto, svelano l’arcano.
- Dunque, Giorgio vuol andarsene?
- Proprio così, monsignore!
- E qual è il misfatto?
- È questo: che vuol andarsene!
- Non è un misfatto!
- E che cos’è?
- È solo paura, e anche disamore!
- Paura? Disamore?
- Proprio così: Giorgio è pauroso e disamorato: teme di impoverirsi, e poichè non ha amore per questa terra dove pure è nato, come voi, sogna un’altra terra popolata di gente diversa da voi…
- Gente per la quale prova amore?
Questo no. Giorgio è incapace di amare. Per questo se ne vuole andare. E avrà sempre paura, per tutta la sua vita, perchè amerà solo i ducati che la terra, qualsivoglia terra, sarà in grado di dargli. Ora, poichè la nostra terra non gli dà più ricchezza, ecco che vuole andar via. E continuerà ad andar via, perchè non c’è terra al mondo capace di dare sempre ricchezze.
- Che decidete, dunque, monsignore?
- Che se ne vada, giacchè vuol andarsene!
Così in paese tutti vengono a sapere che Giorgio se ne vò ì e ‘o vescovo ‘o vò mannà! (tradotto dal napoletano: Giorgio se ne vuole andare e il Vescovo lo vuol mandar via!). La storia napoletana finisce qui. È una storia monca, non se ne conosce la conclusione: Giorgio se n’è davvero andato?. -
marina.1.
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Ahimè...Giorgio non se ne va mai....!!!
( Tranne il nostro che va in Corsica...naturalmente....). -
akenatona.
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Inno, La Russa: "Ddl per renderlo obbligatorio"
Milano - Un ddl per rendere obbligatorio l'inno di Mameli. La proposta arriva dal ministro della Difesa Ignazio La Russa che arrivando all’assemblea di Assolombarda è tornato sulle polemiche seguite a quanto accaduto in Veneto. "Presenterò un disegno di legge - ha detto il ministro - per disciplinarne l’uso in determinate circostanze, così abbiamo un riferimento normativo, come esiste per l’esposizione della bandiera. In questo modo eliminiamo un’altra occasione di discussione". La Russa ha quindi ricordato che in realtà, nella cerimonia pubblica in Veneto, al centro delle polemiche, l’inno è stato fatto suonare. "Credo però - ha aggiunto - che una sottovalutazione di questo che è un momento centrale delle cerimonie pubbliche ci sia stato anche in quell’occasione". Sul Va' pensiero, scelto dalla Lega come inno di partito ha precisato che "è perfino più patriottico di quello di Mameli".
Il Va pensiero è stato scritto da Giuseppe Verdi ed è diventato il primo Inno perche le lettere che formano il cognome Verdi erano sinonimo di
Vittorio
Emanuele
Re
D'Italia
Quindi era una canzone che inneggiava all'unità d'Italia che per inciso è stata fatta dai Garibaldini che in maggioranza venivano dal Nord.
Sinceramente se siamo arrivati al punto di dire quando và suonato l'Inno Nazionale con un ddl penso che come Italiani valiamo veramente poco!
Radio Padania In onda si tifa Paraguay Replica di Lippi: «Non me ne frega niente»
Radio Padania non tifa per l’Italia, ma per il Paraguay. Così ieri l’emittente ha aperto la trasmissione sui Mondiali. «Al posto dell’Inno mandate in onda “Il ballo del qua qua”»: Mario da Milano è fra i primi a telefonare all’emittente, dove da poco era cominciato «Teste di calcio», trasmissione sulle partite dell’Italia. «Non c’è nessun articolo della Costituzione - ha sottolineato l’europarlamentare Matteo Salvini, direttore del palinsesto - che obbliga a tifare per qualcuno. Noi tifiamo per chi gioca meglio». Ipoteticamente anche per l’Italia. Ora però «non possiamo che abbracciare i fratelli sudamericani», ha detto Salvini, prima di lasciare la radio per partecipare a una cena di beneficenza. Dopo la partita, in conferenza stampa, il ct della nazionale Marcello Lippi ha risposto così ai cronisti italiani: «Radio Padania? Non me ne frega niente. Non dovete scendere così in basso con queste domande».
A me importa perchè come Italiana mi sento offesa perchè questi signori siedono nel Parlamento Italiano e ci rappresentano all'estero e differenza del film della Guzzanti che ancora non ho avuto modo di vedere ma che spero di vedere presto, loro in ogni occasione manifestano il loro non VOLER ESSERE ITALIANI!
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marina.1.
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Teste di calcio...errore! teste di cxxxo! . -
dango.
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Abbracciare i fratelli sudamericaniiiiii???? Ma come, non sono più extracomunitari?!!!
Ma roba da teste di matto...o di ca..o o di leghista..
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patna.
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Personalmente li trovo talmente patetici da rasentare il ridicolo - non mi fanno arrabbiare - mi fanno pena !!! 
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patna.
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Se voi volete andare in pellegrinaggio
nel luogo dov'è nata la nostra
Costituzione, andate nelle montagne
dove caddero i partigiani, nelle carceri
dove furono imprigionati, nei campi
dove furono impiccati.
Dovunque è morto un italiano per
riscattare la libertà e la dignità, andate
lì, o giovani, col pensiero, perchè lì è
nata la nostra Costituzione
Piero Calamandrei
Queste parole fanno riflettere - perchè rinnegare la nostra nazione - il nostro essere italiani e come uccidere nuovamente tutti quelle persone che hanno sacrificato la loro vita in nome di un'ideale -.