GUSTAV KLIMT

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    GUSTAV KLIMT

    Fonti:gentilitas.it; Wikimedia.

    “Chi vuole sapere di più su di me, cioè sull'artista, l'unico che vale la pena di conoscere, osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio.”

    Un artista che mi affascina per la sensualità delle sue figure femminili è sicuramente Klimt, anche se l’Art Nouveau non è sicuramente tra gli stili che preferisco.
    Gustav Klimt è stato uno dei massimi esponenti dell'Art Nouveau (stile Liberty, in Italia), protagonista della secessione viennese.
    Nasce nel 1862 a Vienna, secondo di sette fratelli. Il padre Ernst, immigrato boemo, è orafo, la madre, Anna Finster, appassionata di musica lirica. Le condizioni economiche della famiglia, già compromesse, diventano precarie dopo la crisi economica del 1873 causata dal fallimento dell'Esposizione Universale di Vienna.
    Nel 1876 il quattordicenne Gustav viene ammesso a frequentare la Kunstgewerbeschule, (scuola d'arte e mestieri del Museo Austriaco per l'arte e l'industria), dove studierà fino al 1883, confrontandosi con svariate tecniche artistiche, dal mosaico alla ceramica, nel rispetto dei canoni accademici e della storia dell'arte del passato.
    Tre anni dopo, con il fratello minore Ernst e con il pittore Franz Matsch, grazie all'interessamento del professor Laufberger, ottiene la commissione per la decorazione del cortile del Kunsthistorisches Museum, su progetto dello stesso Laufberger.
    Nel 1880 dipinge le quattro allegorie del Palazzo Sturany a Vienna

    e il soffitto della Kurhaus di Karlsbad.
    Tra il 1886 e il 1888 si dedica, con il fratello e l'amico, alla decorazione del Burgtheater di Vienna, in una serie di pannelli raffiguranti teatri dell'antichità o del mondo contemporaneo.
    I tre guadagnano ben presto la stima e la notorietà tra i cittadini viennesi, e le commissioni dei primi ritratti garantiranno loro un discreto successo e una tranquillità economica.
    I ritratti vengono eseguiti a partire da fotografie, e una delle prime qualità che gli viene riconosciuta è proprio la precisione fotografica nella resa dei volti.

    Nel 1888 Klimt riceve un riconoscimento ufficiale dall'imperatore Francesco Giuseppe e le università di Monaco e Vienna lo nominano membro onorario.
    Nel 1892, a pochi mesi dalla morte del padre, anche il fratello Ernst muore improvvisamente: Gustav deve farsi carico di entrambe le famiglie, e questo lutto lascia un segno anche nella sua produzione artistica.
    Nello stesso periodo avviene l'incontro con Emilie Flöge che, pur essendo a conoscenza delle relazioni che il pittore intrattiene con altre donne (negli anni '90 del XIX secolo Klimt sarà il padre riconosciuto di almeno 14 figli), sarà la sua compagna fino alla morte del pittore
    Nel 1898 si inaugura la prima mostra della Secessione viennese, movimento artistico costituitosi l'anno prima con Klimt presidente. La secessione pubblica una propria rivista, Ver Sacrum (primavera sacra) di cui verranno pubblicati 96 numeri, fino al 1903.

    Alla prima mostra vengono esposte opere dello stesso Klimt, di Auguste Rodin, Puvis de Chavannes, Arnold Böcklin, Alfons Mucha e Fernand Khnopff. La seconda mostra inaugurerà il Palazzo della Secessione, appositamente progettato da Joseph Maria Olbrich con elementi greco-egiziani: all'ingresso venne collocata la frase "A ogni tempo la sua arte, all'arte la sua libertà."
    Nel 1894 l'università di Vienna aveva commissionato all'artista la decorazione del soffitto dell'aula magna: i lavori vengono rimandati per quattro anni e i pannelli eseguiti da Klimt rispecchiano il nuovo orientamento influenzato dalla Secessione.
    Filosofia, Medicina e Giurisprudenza verranno duramente
    contestate dai committenti, che avevano immaginato una sobria rappresentazione del progresso della cultura, ma che si ritrovano un turbinio di corpi sensuali. La protesta del corpo docente arriva fino al parlamento: a questo punto, Klimt decide di rompere il contratto e restituisce l'anticipo già versato.


    Elemento chiave dei lavori di Klimt è la figura femminile.
    Anche quando rappresentano figure allegoriche, le donne sono visibilmente ritratte da personaggi della vita quotidiana; talvolta si tratta di prostitute che, anche se ingentilite dalle citazioni classiche nel contesto del quadro, vengono raffigurate ad esempio con acconciature vaporose e trucco pesante.
    Oppure viene rappresentata come femme fatale, un tema molto in voga al tempo.
    Per esempio nella Giuditta
    la donna ritratta ovvero Adele Bloch-Bauer (donna dell'alta borghesia Viennese) ha quasi sembianze di una sirena.
    Questo scandalizza la società viennese dell'epoca che avrebbe accettato senza problemi personaggi femminili idealizzati, ma che non può non notare l'eccessivo realismo di certe figure e soprattutto dei nudi.
    Un'altra caratteristica della sua pittura è l'ornamento con forme ed elementi classici, che non solo svolgono funzione decorativa, ma assumono anche valenze simboliche, dando il massimo risalto alla figura centrale.
    Nonostante lo scandalo tra i benpensanti, Klimt trova i suoi mecenati tra le ricche famiglie ebree della borghesia viennese, che amano l'arte d'avanguardia: l'industriale dell'acciaio Karl Wittgenstein, la famiglia Knips, l'imprenditore tessile Wärndorfer. Alle mogli di questi influenti personaggi, Klimt dedicherà dei famosi ritratti.

    Intanto, Klimt continua ad esporre i suoi lavori a livello internazionale, anche grazie ai contatti con le altre Secessioni, di Berlino e di Monaco, di cui è membro: nel 1900 Filosofia riceve la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi.
    Nel 1903 Klimt si reca due volte a Ravenna, dove conosce lo sfarzo dei mosaici bizantini: l'oro musivo, eco dei lavori del padre e del fratello in oreficeria, gli suggerisce un nuovo modo di trasfigurare la realtà e modulare le parti piatte e plastiche con passaggi tonali, dall'opaco al brillante.
    Importante nel 1905 la decorazione di Palazzo Stoclet, dimora dell'industriale Apolphe Stoclet progettata da Josef Hoffmann a Bruxelles, con il fregio musivo della sala da pranzo.


    I nove disegni ideati da parte di Klimt oggi si trovano nella collezione permanente del Museum für angewandte Kunst a Vienna.
    Nel 1910 Klimt partecipa alla Biennale di Venezia e l'anno successivo riceve il primo premio dell'Esposizione Internazionale di Arte di Roma per Morte e vita

    Le sue opere verranno esposte anche a Firenze, Bruxelles, Londra e Madrid.
    Al ritorno da un viaggio a Roma, l'11 gennaio 1918, viene colpito da un ictus che lo condurrà alla morte il 6 febbraio.

    IL BACIO

    Tra le opere più famose di Klimt c’è sicuramente Il bacio realizzato nel 1907-08
    Quest'opera, in pieno accordo con i canoni dello stile Liberty, è dipinta su tela con decorazioni e mosaici in color oro sullo sfondo.
    L'uomo, in piedi, si piega per baciare la donna che sta inginocchiata sul prato tra i fiori e sembra accettare il bacio, partecipando emotivamente.
    Solo la faccia e le braccia dei personaggi sono realistiche, il resto del quadro è formato da tinte piatte e volumi geometrici accostati.
    La faccia della donna è racchiusa fra le mani del maschio, il quale ha il braccio della femmina sul collo.
    Klimt ha vestito, ed è curioso da notare, i suoi personaggi con la lunga tunica che era solito portare. La coppia è contornata da un ovale.
    Le forme geometriche sono abbastanza allusive,sul vestito dell'uomo vi sono raffigurati dei rettangoli posizionati in verticale,sul vestito della donna sono raffigurati dei cerchi concentrici,tutte e due le forme geometriche ricordano il sesso dei soggetti che indossano quelle tuniche.
    Nella parte d'oro che ricopre l'uomo vi sono figure rettangolari e in bianco e nero, mentre la donna sembra essere punteggiata con mazzi di fiori ed è caratterizzata da forme rotondeggianti e prive di ogni possibile spigolo.
    L'opera è esposta al Österreichische Galerie Belvedere di Vienna .



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    NUDA VERITAS


    GIUDITTA l


    L'ALBERO DELLA VITA


    LE TRE ETA' DELLA DONNA


    DANAE


    Edited by dango - 8/6/2010, 19:20
     
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    Klimt: che meravigliaaaaa
     
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  3. dango
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    Grazie Marina...conoscevo Klimt, amche se limitatamente alle sue opere più note, ovvero la Giuditta, Il Bacio e l'addirittura inflazionato, anche se sempre splendido, Albero della vita.

    A giudicare dalla Gallery postata sono anche le più belle, sebbene le altre rendano forse meglio l'idea di rottura degli schemi rappresentata dall'Art Noveau...che poi è la vera novità anche per me dato che non sapevo che Klimt facesse parte del cosiddetto Liberty, uno stile che neppure io annovero fra i miei preferiti e del quale so ben poco, per cui ho fatto una ricerchina...:

    Lo stile liberty ebbe il suo inizio nel 1890. Il nome deriva da quello di un negozio parigino, «l'Art Nouveau Bing», aperto nel 1895 da Siegfrid "Samuel" Bing, che sfoggiava alcuni oggetti dal design innovativo, ovvero di provenienza estremo-orientale, tra cui mobili, stoffe, tappeti e vari oggetti d'arte. Il movimento trae le sue origini dall'ideologia estetica anglosassone dalle Arts and Crafts, che aveva posto l'accento sulla libera creazione dell'artigiano, come unica alternativa alla meccanizzazione e alla produzione in serie di oggetti di dubbio valore estetico. L'Art Nouveau, rielaborando questi assunti, aprì la strada al moderno design e all'architettura moderna. Un punto importante per la diffusione di quest'arte fu l'Esposizione Universale del 1900, svoltasi a Parigi, nella quale il nuovo stile trionfò in ogni campo.

    Il Liberty accomuna quegli artisti che si propongono di diffondere l'arte e la bellezza in tutti gli oggetti di consumo, fin nelle forme della produzione industriale. Si tratta di uno stile decorativo, che trovò espressione in un'ampia gamma di forme artistiche, dall'architettura al design di interni, alla grafica, dall'arte della lavorazione dei metalli e del vetro alla ceramica, dai disegni su stoffa, all'illustrazione di libri. In Francia, testimoni di questo stile che qui prese il nome di Art Nouveau sono le opere dell'architetto Hector Guimard, in particolare alcune esotiche stazioni del métro di Parigi (1898-1901), dell'artigiano del vetro Emile Gallé, del disegnatore di mobili Louis Majorelle e dell'illustratore Alphonse Mucha, oltre alle decorazioni degli interni di molti locali pubblici, come quelle del celebre ristorante Chez Maxim di Parigi. Negli Stati Uniti esponente di spicco dell'Art Nouveau fu Louis Comfort Tiffany, i cui vasi e paralumi di vetro colorato restano inconfondibili per le loro fantasie iridescenti. In Germania lo stile Liberty si afferma col nome di "Jugendstil" (stile giovane). Fece la sua comparsa come ornamento di libri, con fregi, frontespizi, capilettera, cornici realizzate a motivi floreali e vegetali. In seguito trovò spazio in ogni tipo di arredo, da tappezzerie e piastrelle, a manifesti, quadri , mobili. In Italia l'architettura Liberty vede il suo massimo esponente in Raimondo D'Aronco, a lui si devono i disegni per i padiglioni dell'Esposizione Universale di Torino del 1902, nei quali si uniscono elementi della Secessione austriaca con motivi di origine orientale. Fra Emile Gallé - Les Coprins le costruzioni ricordiamo la "Casa Castiglioni" a Milano, di Giuseppe Sommaruga, ritenuta la realizzazione che meglio esprime il Liberty italiano. Altro personaggio italiano di spicco in questo ambito è Adolfo Wildt. In lui il liberty non si risolve in esuberanza decorativa floreale, ma anzi, i un rigoroso stilismo. La linea sinuosa si fa acuta, le forme assottigliano e si allungano, il marmo viene levigato. In Austria il Liberty prende il nome di Secessionstil (Secessione) e raggiungere il suo apice nei dipinti di Gustav Klimt e nei mobili e progetti architettonici di Josef Hoffmann. In Spagna il Liberty assunse il nome e le caratteristiche estreme del modernismo ed ebbe il suo artista più originale in Antonio Gaudi.

    Ho evidenziato i nomi per me più famosi e sono andata a cercarmi la Casa Castiglioni
    a Milano in Corso Venezia:

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    Ma più che l'esterno, colpisce l'interno:

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    mai stata...anche perchè è Sede dell'Associazione Commercianti...poveretti, che postaccio... :P
     
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  4. dango
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    Restando in tema Liberty (ovvero Art Noveau)...parliamo di Louis Comfort Tiffany, nato come pittore ma poi passato alla lavorazione del vetro:

    dalla wiki:

    L. C. Tiffany era figlio di Charles Lewis Tiffany, co-fondatore della famosa società di gioielleria Tiffany & Co.. I suoi primi studi artistici furono di pittura

    All'età di 24 anni si interessò alla fabbricazione di oggetti artistici in vetro e nel 1885 fondò una propria azienda vetraria, dove ideò un processo per la produzione di vetro opalescente che egli promuoveva, quando altri artisti ritenevano migliore il vetro trasparente.

    Nel 1893 la sua azienda introdusse una nuova tecnica, Favrile, per realizzare per soffiatura a mano vasi e coppe. Altra attività principale era la produzione di vetrate a mosaico, ma la sua azienda progettava una gamma completa di elementi di arredo. Egli dedicò tutta la sua competenza alla decorazione della sua nuova casa a Laurelton Hall, sulla Oyster Bay a Long Island, completata nel 1904. La casa fu donata alla sua fondazione per gli studenti di arte assieme a 24,3 ha di terreno, ma venne distrutta da un incendio nel 1957.

    Molti esempi del suo lavoro sono conservati al Metropolitan Museum of Art'di New York. Questa mostra presenta vetri colorati, mosaici murali in vetro, lampade da scrivania e vasi in vetro, e comprende un friso in vetro colorato raffigurante dei fiori di wisteria con delle colline sullo sfondo.

    Un'unica sezione trasversale di vetrate di Tiffany si trova allo Smith Museum of Stained Glass di Chicago, dove possono essere viste a fianco di altri importanti stili di vetrate colorate. Sempre a Chicago si trova la più grande collezione esistente di vetrate tiffany nella loro collocazione originale. Si trovano alla Seconda chiesa Presbiteriana (vicino al distretto storico di Prairie Avenue).

    Il Charles Hosmer Morse Museum of American Art, a Winter Park, in Florida, sostiene di ospitare la più completa collezione di opere di Tiffany. Molti oggetti provengono dalla sua residenza, Laurelton Hall; la collezione Morse è la più grande collezione rimanente di questi oggetti.

    La Gallery:
    (dal sito del metropolitan)

    Le vetrate

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    I vasi

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    Le lampade

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    I gioielli

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    set scrivania

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    la casa di Tiffany

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  5. marina.1
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    Le lampade Tiffany sono tra le poche espressioni del movimento che mi piacciono...insieme a qualche gioiello....
     
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  6. dango
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    Concordo sui gioielli...con l'abbigliamento giusto, possono essere davvero belli.!!
     
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5 replies since 6/6/2010, 18:02   4019 views
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