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notizie di cronaca e commenti

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  1. bross5
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    l'appello di Marziale "agli uomini della 'ndrangheta di risparmiare i bambini", è pazzesco, come dire ammazzate i grandi e non i bambini!? Ma dove arriveremo.......c'è stata subito la risposta all'agguato a Crotone.



    Altro agguato a Crotone: un morto
    Vendetta tra clan, ferita anche moglie


    Un uomo è stato ucciso e la moglie è rimasta ferita nella frazione Papanice di Crotone, dove sabato è stato assassinato Luca Megna, figlio del boss Domenico, e sono rimaste ferite la figlia di 5 anni e la moglie. Il nuovo omicidio potrebbe essere la risposta all'assassinio di Megna. La vittima era legato da rapporti di parentela con Pantaleone Russelli, presunto affiliato alla 'ndrangheta. I Russelli sono storici rivali della cosca Megna.



    La vittima è Giuseppe Cavallo, di 27 anni, di professione autista, ucciso a colpi d'arma da fuoco nel centro del paese del Crotonese. Nell'agguato alcuni colpi hanno raggjunto anche la moglie di Cavallo, di 27 anni, ora ricoverata nell'ospedale di Crotone con una ferita ad una gamba. La coppia era a bordo di una Opel e stava percorrendo una via di Papanice quando è stata avvicinata da alcune persone che hanno sparato 6-7 colpi di pistola calibro 9. Cavallo è morto all'istante. Un proiettile è stato esploso alla nuca dell'uomo come segno evidente della matrice mafiosa del gesto.

    Al momento dell'agguato a Papanice erano presenti alcuni equipaggi del Reparto prevenzione crimine Calabria provenienti da Reggio Calabria e Siderno e militari dell'Arma del reparto operativo della compagnia di Crotone, che stavano effettuando servizi di controllo del territorio proprio nel timore che si potessero verificare nuovi fatti di sangue. Sul posto è intervenuta anche il generale Marcello Mazzuca, comandante regionale dei Carabinieri della Calabria.

     
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  2. Cettinina
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    DON GELMINI, 10 EPISODI DI PRESUNTA VIOLENZA



    TERNI - Sono 10 i presunti episodi di abusi sessuali nei confronti di ex ospiti della Comunità incontro per i quali il sostituto procuratore di Terni, Barbara Mazzullo, ha chiesto il rinvio a giudizio di don Pierino Gelmini.

    Il magistrato ha inoltre chiesto di processare due collaboratori e la madre di uno degli accusatori del sacerdote indagati, a vario titolo, per avere cercato di intralciare l'indagine condotta dalla Squadra mobile della Questura ternana.

    L'istanza del pm è stata depositata ieri alla Cancelleria del gip. Non ancora fissata la data dell'udienza preliminare, che potrebbe comunque svolgersi entro la prossima primavera. La richiesta di rinvio a giudizio ricalca sostanzialmente l'avviso di conclusione indagini inviato a don Gelmini e agli altri indagati il 27 dicembre scorso. Tra le fonti di prova il magistrato ha indicato le dichiarazioni di vari testimoni, ritenuti attendibili, e diverse intercettazioni telefoniche.

    PM, E' STATA INCHIESTA DIFFICILE
    E' stata una "inchiesta difficile" quella condotta dal sostituto procuratore di Terni, Barbara Mazzullo, che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per don Pierino Gelmini. Lo ha spiegato lo stesso magistrato incontrando stamattina brevemente i giornalisti. Il pubblico ministero non è voluta entrare nel merito dell'indagine avviata nel dicembre 2005. "Credo fermamente nel processo accusatorio - ha sottolineato la Mazzullo - nel quale la prova si forma in dibattimento". Il magistrato ha infine evidenziato che "il processo mira ad accertare responsabilità penali individuali" lasciando così capire che l'inchiesta appena conclusa ha riguardato solo i presunti abusi contestati a don Gelmini e non è stata un'indagine sulla Comunità.

    PORTAVOCE COMUNITA', LAVORA ED E' SERENO
    Don Pierino Gelmini "vive con serenità, pienamente consapevole della propria innocenza, questo momento". Lo ha detto stamani il portavoce della comunità Incontro, l'avv.Manlio Morcella, commentando la richiesta di rinvio a giudizio per il sacerdote accusato di presunti abusi sessuali su dieci ex ospiti della struttura. Don Gelmini si trova nella casa madre della comunità a Molino Silla di Amelia, dove stamani ha svolto la sua normale attività. "Don Pierino - ha spiegato l'avv.Morcella - ha scelto di difendersi nel processo e non dal processo, che comunque dovrà essere rispettoso delle regole. Confida infatti nella terzietà della magistratura giudicante". Il legale ha quindi spiegato che don Gelmini "prosegue la sua missione con dedizione e determinazione". "Lavora a tempo pieno come al solito", ha sottolineato l'avv.Morcella. Il portavoce della comunità Incontro ha quindi ribadito che la riduzione allo stato laicale chiesta ed ottenuta dal Papa permetterà a don Gelmini di esprimere al meglio le sue tesi difensive".
     
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  3. dango
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    Mah....ho come l'impressione che sia più cio' che l'articolo su Don Gelmini non dice di quello che dice. Per esempio il riferimento finale alle motivazioni che l'avrebbero indotto a chiedere il laicato.... :hmm.gif:

     
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  4. Cettinina
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    FISCO: LIECHTENSTEIN, TUTTI I NOMI DELLA LISTA ITALIANA


    ROMA - Sono in corso di consegna a 37 procure italiane gli atti inviati dalla magistratura romana per competenza territoriale sui titolari di depositi nel Liechtenstein. I carteggi sono stati inviati per posta. Complessivamente sono 390 gli indagati per omessa e infedele denuncia dei redditi, ma il rischio prescrizione, trattandosi di fatti risalenti ad un'epoca che finisce nel 2002, è concreto poiché i reati configurati decadono in sette anni e mezzo. Le procure alle quali sono stati trasmessi gli atti e che, oltre a quella di Roma, dovranno indagare sono: Alba, Arezzo, Belluno, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Busto Arsizio, Castrovillari, Como, Ferrara, Firenze, Genova, Grosseto, La Spezia, Lanciano, Lucca, Mantova, Milano, Modena, Montepulciano, Monza, Napoli, Orvieto, Padova, Pisa, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Savona, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Verona e Vicenza.

    C'é anche una scrittrice nella "lista italiana" dei conti in Liechtenstein: Adriana Cartotti Oddasso. A fianco del suo nome la cifra di 34 milioni di euro. La donna, considerata una studiosa di Santa Caterina da Siena, viene indicata come professoressa e scrittrice con proprietà immobiliari a Monaco. Tra i titolari di conti più ricchi la famiglia Bax (20 milioni di euro), la famiglia Ryan (15 milioni di euro), gli industriali Pichler (35 milioni).

    Sempre sopra i dieci milioni di euro sono indicati nella lista gli imprenditori Amenduni (15.500.000), un gruppo familiare (moglie, figlio, madre ed una persona indicata come il suo "migliore amico") che fa capo all'ex direttore sportivo della Ferrari Marco Piccinini (60 milioni), la famiglia Groppo (13 milioni), la famiglia Garbagnati (15 milioni), Alessandra ed Enrico Marcora (20 milioni).

    Con 200 milioni di euro complessivi ci sono i conti che fanno riferimento al gruppo farmaceutico Mian, mentre i conti che fanno riferimento al gruppo Menarini, che opera nello stesso settore) assommerebbero a 476 milioni. In lista anche gli industriali Manini (l'azienda di cancelli automatici Faac spa) che sarebbero titolari di conti per 18 milioni, la famiglia di Bujar Ferra di 31 milioni. I titolari del Gruppo Pessina (costruzioni) sono indicati con conti per 32 milioni e Gianpaolo Corabi con 15 milioni.

    La cantante Milva è nella lista delle persone riconducibili ai conti bancari in Liechtenstein insieme con la figlia Martina Corgnati e la sorella Luciana. Accanto al nome di Milva, nome d'arte di Maria Ilva Biolcati, é indicato l' importo di 7 milioni e mezzo di euro.

    'PARADISO' ALLE PORTE DI BOLZANO

    Il dieci per cento dei 390 italiani indagati per i conti correnti in Liechtenstein è altoatesino. Una percentuale che appare elevata per una provincia ricca ma piccola, superata in cifre assolute solo da Milano e Roma, con cento e 60 persone sotto inchiesta. Per il presidente dei commercialisti altoatesini l'attrattiva del Liechtenstein è quella che vi si parla tedesco.

    Secondo il segretario della Svp Elmar Pichler Rolle, "l'Alto Adige non è terra di evasori". Attenzione alla privacy, ammonisce il presidente dei penalisti. "Il Liechtenstein ha una lunga tradizione per quanto riguarda gli investimenti degli altoatesini soprattutto per la vicinanza geografica e perché anche lì si parla tedesco", ha spiegato il presidente dei commercialisti altoatesini, Andrea Maria Nesler. "Si tratta - ha aggiunto - di fattori che fanno venire meno il bisogno di intermediari". Secondo Nesler, "Vaduz era considerato da molti altoatesini un baluardo imprendibile per parcheggiare disponibilità economiche che non si volevano ufficializzare. Gli ultimi fatti dimostrano, però, ché questi paradisi fiscali ormai non sono più tali".

    "Ora gli inquirenti dovranno verificare la posizione di ognuno dei 40 indagati. Non mi aspetto un terremoto", ha detto Nesler, ricordando comunque che investire nel Liechtenstein non costituisce reato in sé, a parte la mancata dichiarazione dei redditi. "Non mi piace l'idea di altoatesini che portavano valigette piene di soldi in Liechtenstein come ai tempi del contrabbando di cioccolata e sigarette dalla Svizzera".

    Oltre al Liechtenstein, per gli altoatesini risulta appettibile trasferire i propri fondi anche in Austria "che dispone di un segreto bancario ancora più stretto di quello svizzero", ha detto Nesler. Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario politico della Svp Elmar Pichler Rolle, negando che l'Alto Adige sia una terra di evasori, ricordano però che molti furono invogliati a portare i soldi all'estero dopo il provvedimento di Amato che in una sola notte fece un prelievo forzoso su tutti i risparmi bancari degli italiani. Le sue dichiarazioni hanno suscitato le ire della Sinitra Arcobaleno che ha parlato di "acrobatiche giustificazioni dell'evasione fiscale" da parte della Svp.

    Sull'eventuale pubblicità negativa che la pubblicazione dei nomi dei correntisti potrebbe arrecare loro è intervenuto, infine, il presidente della camera penale altoatesina, Alberto Valenti: La privacy - ha detto - va tutelata anche in questo caso, anche perché non siamo automaticamente di fronte a dei reati.
     
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  5. patna
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    CITAZIONE
    Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario politico della Svp Elmar Pichler Rolle, negando che l'Alto Adige sia una terra di evasori, ricordano però che molti furono invogliati a portare i soldi all'estero dopo il provvedimento di Amato che in una sola notte fece un prelievo forzoso su tutti i risparmi bancari degli italiani. Le sue dichiarazioni hanno suscitato le ire della Sinitra Arcobaleno che ha parlato di "acrobatiche giustificazioni dell'evasione fiscale" da parte della Svp.

    E' sbagliato portare i soldi all'estero è vero - ma dopo l'abuso di Amato è difficile condannarli - invece di sparare corbellerie i signori della Sinistra dovrebbero auspicare comportamenti più corretti da parte del governo - -_-
     
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  6. ErTigre
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    Napoli, vigilante violenta donna nel metrò

    Napoli - Ha approfittato dei suoi poteri di agente di vigilanza per appartarsi, spogliare e violentare una cittadina extracomunitaria. È accaduto a Napoli, dove un agente di vigilanza in servizio presso la metropolitana è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una donna che era stata fermata per un controllo del titolo di viaggio.

    Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della vittima. L’agente, Antonio Alaia, 59 anni, abusando dei suoi poteri aveva condotto la donna in una stanza, l’aveva chiusa a chiave e dopo averla costretta a spogliarsi, l’aveva violentata. (ilgiornale.it)


    Tutto il mondo è paese. (nota personale)
    Come ci indignignamo per gli extracomunitari che violentano le donne italiane... indignigniamoci di più per questi italiani (e pure rappresentanti d'ordine) che aprrofittuno di una donna extracomunitaria -_-
     
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  7. patna
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    Hai perfettamente ragione Mario (ogni tanto capita anche a te di dirne una giusta - :P )
     
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  8. bross5
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    Mario hai ragione (quando non parli di Lui) la violenza va sempre condannata da chiunque venga commessa.
     
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  9. ErTigre
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    CITAZIONE (patna @ 1/4/2008, 21:05)
    Hai perfettamente ragione Mario (ogni tanto capita anche a te di dirne una giusta - :P )

    Ma io la dico SEMPRE giusta :P Siete voi che spesso la dite sbagliata :lol: :lol:
     
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  10. patna
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    Cala cala trinchetto questa è una vera crisi di megalomania - -_-
     
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  11. ErTigre
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    Morta in tv, l'ultima offesa a Meredith
    La studentessa inglese Meredith Kercher, uccisa il 2 novembre scorso


    Indaga il garante della privacy
    La sorella: «Siamo sconvolti»
    GUIDO RUOTOLO (Lastampa.it)
    ROMA
    La telecamera inquadra i particolari, il sangue, il reggiseno strappato, il piede che sbuca dal piumone. E poi il corpo senza vita della povera Meredith. Senza risparmiare particolari raccapriccianti, il collo squarciato dalla lama, il seno e il sedere della studentessa inglese. Non è un film, è il video, a garanzia anche delle parti del processo, del sopralluogo della Scientifica del 2 novembre scorso in via della Pergola 7, Perugia. L’altra sera, Telenorba, televisione privata pugliese, l’ha mandato in onda. Il diritto-dovere di cronaca non c’entra nulla. E’ materia troppo incandescente perché, per dirla con l’indignato Garante della Privacy, in gioco è «la dignità della persona, ancorché defunta». E invece quel video, come le immagini dell’altro sopralluogo di metà dicembre, è stato mandato in onda alla vigilia della decisione della Cassazione, per dimostrare - secondo il direttore del Tg Norba, Enzo Magistà - le «leggerezze investigative».

    Il Garante per la Privacy indagherà, come l’Ordine dei giornalisti pugliesi, per verificare le violazioni deontologiche degli autori del programma. Il guaio però è stato fatto. Sconvolti i familiari di Meredith, avvisati dal loro avvocato: «Ho informato la sorella di Meredith, Stephanie Kercher e la stessa è rimasta sconcertata e turbata. Al momento non sono in grado di specificare circa la volontà della famiglia Kercher di contestare nelle sedi giudiziarie più opportune la spregevole iniziativa giornalistica della quale lo stesso direttore Magistà dovrà assumersi le eventuali responsabilità».

    Alla trasmissione da dimenticare, ha partecipato anche uno dei legali di Raffaele Sollecito, Tiziano Tedeschi. La tesi del programma - come più volte sostenuto dai legali di Sollecito - è che la Polizia Scientifica ha sbagliato nel non «repertare» il lembo stracciato del reggiseno di Meedith sul quale, solo successivamente al secondo sopralluogo di dicembre, sono state trovate tracce di dna di Sollecito. Evidentemente non conoscendo gli atti (pubblici) dell’inchiesta del pm perugino, Giuliano Mignini, né tantomeno l’oggetto della valutazione della Cassazione: il ritrovamento del dna di Sollecito sul reggiseno non rappresenta la prova regina per la sua incriminazione. I giudici del Palazzaccio, infatti, si dovevano pronunciare sulle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti dei tre indagati, Amanda, Raffaele e Rudy, e confermate dal Tribunale del Riesame, ben prima del reggiseno con il dna di Sollecito.
     
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  12. patna
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    Veramente non vi è più rispetto di nulla -

    Con sta storia del "diritto di cronaca" - si sta esagerando sempre più -
     
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  13. patna
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    Usa,9 bimbi volevano rapire maestra



    Il piano stroncato dalla polizia

    Incredibile vicenda portata alla luce dalla polizia in una scuola elementare di Waycross, in Georgia. Nove bambini di meno di dieci anni avevano intenzione di rapire la loro maestra per vendicare un amichetto che aveva ricevuto una nota per indisciplina. Avevano preparato il piano e l'occorrente: coltello, nastro adesivo, manette. Gli agenti hanno scoperto tutto quando uno dei mini-congiurati è stato fermato per aver portato un'arma a scuola.


    Il loro obiettivo era legare la donna e tapparle la bocca con il nastro adesivo e tramortirla con un fermacarte. Dopo una breve perquisizione, la polizia ha trovato un paio di manette, un rotolo di nastro adesivo, materiale per pulire eventuali tracce dopo il rapimento, stoffa per coprire le finestre in modo che nessuno potesse vedere da fuori cosa stava succedendo.

    Tale trattamento sarebbe stato destinato all'insegnante per vendicare un loro amichetto che aveva preso una nota per essere salito in piedi su una sedia e aver risposto male alla maestra.

    La polizia ha scoperto il "complotto" quasi per caso dopo che uno dei bimbi, forse inavvertitamente, aveva detto al bidello che qualcuno aveva portato un'arma in classe. Le forze dell'ordine sostengono anche che non sia da escludere che la donna potesse essere uccisa. "Non ho sentito nessuno tra i bambini dire che la maestra doveva essere uccisa, ma, mi chiedo - ha affermato il capo della polizia di Waycross, Tony Tanner - e se fosse successo in modo accidentale? Perché di una cosa sono certo: il piano era stato progettato in ogni dettaglio, se non fossimo intervenuti lo avrebbero eseguito".

    Il piano, del resto, era stato studiato nei minimi dettagli dai nove bambini, maschi e femmine: con un coltello l'avrebbero bloccata in classe dopo che tutti se ne erano andati, avrebbero oscurato finestre e chiuso porte, l'avrebbero legata a una sedia con del filo elettrico.


    Bimbi di oggi - :eek.gif: :eek.gif: :eek.gif:
     
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  14. dango
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    Sono senza parole... non solo perchè a nove anni progettano un simile piano, ma anche per l'accuratezza della pianificazione!!!
    Cmq, se fossi in quella maestra, mi rifiuterei di tenerli in classe...
     
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  15. patna
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    Quelli sono veramente tipi da riformatorio - ma che razza di educazione gli impartiscono ???
     
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1554 replies since 25/2/2008, 20:53   13346 views
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