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notizie di cronaca e commenti

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  1. bross5
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    CITAZIONE
    Quelli sono veramente tipi da riformatorio

    ma buttare anche le chiavi.
     
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  2. dango
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    Da Corriere.it

    Il caso a Torino
    Cambia sesso e diventa suora:
    adesso veglia per i gay
    «Sono francescana e vetero-cattolica. La castità non mi pesa, la solitudine sì». No della Curia

    TORINO — Cristina ha 40 anni, l'abito lungo e nero, il velo che le incornicia il viso. Si sveglia all'alba per le Lodi e prega molto, fino a sera, alternando il raccoglimento con l'assistenza e il lavoro. È suora francescana, castità, obbedienza e povertà, ma ha dovuto cercarsi una chiesa che la accogliesse perché la sua, quella cattolica romana, le ha «chiuso le porte»: quando è nata, Cristina era maschio, Marco, ma a 20 anni ha cambiato sesso, per poi trovare la sua vocazione. Un caso unico, difficile da accettare per i vescovi fedeli al Papa.

    Ora è una religiosa della Riconciliazione, la piccola comunità monastica nata in Italia dalla chiesa vetero-cattolica, vicina a quella anglicana. È stata sua, ieri sera, la testimonianza più toccante alla veglia di preghiera torinese per le vittime di omofobia e transfobia. La serata avrebbe dovuto svolgersi nella chiesa cattolica di San Pietro a Cavoretto, ma ieri alle 18 è arrivato il contrordine: «Mi hanno comunicato che l'appuntamento era annullato — dice don Paolo Fini —. Avevo dato volentieri la chiesa, poi le stesse persone hanno preferito rinviare, non era più opportuno. Volevano che tutto avvenisse nella discrezione ma questa condizione è mancata». La veglia si è svolta nella chiesa vetero-cattolica. «Sono nata a Sezze e cresciuta dalle suore — dice Cristina — perché mamma e papà lavoravano. Fin da piccola mi sono sentita femmina. Il ricordo più brutto? Quando mi hanno sequestrato la Barbie. A 13 anni ho parlato a mia madre, mi ha accettato. Appena maggiorenne mi sono operata». Cristina si commuove di fronte alle immagini di San Francesco: «Il Cantico delle Creature è il primo testo che ho imparato, e non lo dimentico. Ma la mia vita da cattolica è diventata un inferno. Ho seguito un corso ad Assisi per le vocazioni, ho frequentato le Clarisse, poi mi hanno indirizzata al mio vescovo, a Latina. Saputa la verità ha detto parole terribili: "Sei nata uomo, non potrai né sposarti né prendere i voti". Sono scappata in Inghilterra, in un monastero anglicano. Oggi sono suora francescana e vetero-cattolica. Parlo con Dio, assisto, nel mio cuore resta il sogno di contemplare il Signore in monastero. La castità non mi pesa, la solitudine sì».


    mi immagino la reazione di Ratzinger.... :D
     
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  3. patna
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    La vocazione non dovrebbe avere sesso - come sempre la Chiesa Cattolica - commette gravissimi errori e discriminazioni - dove si parla di amore e fratellanza questo non dovrebbe esistere - :angry:
     
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  4. Cettinina
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    PAPA: ABORTO E DIVORZIO COLPE GRAVI, MA AIUTARE PERSONE


    CITTA' DEL VATICANO
    - Il divorzio e l'aborto sono "colpe gravi" che "ledono la dignità della persona umana, implicano una profonda ingiustizia nei rapporti umani e sociali e offendono Dio stesso, garante del patto coniugale ed autore della vita". Lo ha affermato oggi Benedetto XVI, invitando però la Chiesa ad "accostarsi con amore e delicatezza, con premura e attenzione materna" alle persone che "ne portano le ferite interiori" e cercano "la possibilità di una ripresa".

    Il Papa ha pronunciato il suo richiamo ricevendo in udienza i partecipanti al congresso internazionale "L'olio sulle ferite. Una risposta alle piaghe dell'aborto e del divorzio", promosso dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su matrimonio e famiglia, in collaborazione con i Cavalieri di Colombo. Il Pontefice ha sottolineato che le "piaghe" dell'aborto e del divorzio "tanta sofferenza comportano nella vita delle persone, della famiglia e della società". "Sono scelte si natura certo differente, talvolta maturate in circostanze difficili e drammatiche, che comportano spesso traumi e sono fonte di profonde sofferenze per chi le compie", ha osservato, ma mettendo in evidenza come esse colpiscano "anche vittime innocenti: il bambino appena concepito e non ancora nato, i figli coinvolti nella rottura di legami familiari. In tutti lasciano ferite che segnano la vita indelebilmente". "Il giudizio etico della Chiesa a riguardo del divorzio e dell'aborto procurato - ha affermato - è chiaro e a tutti noto: si tratta di colpe gravi che, in misura diversa e fatta salva la valutazione delle responsabilità soggettive, ledono la dignità della persona umana, implicano una profonda ingiustizia nei rapporti umani e sociali e offendono Dio stesso, garante del patto coniugale ed autore della vita".

    Il Papa però ha avvertito che "tuttavia la Chiesa ha sempre di fronte le persone concrete", compresi gli "uomini e donne" che, avendo compiuto "ingiustizie e peccati", "si sono macchiati di colpe e ne portano le ferite interiori, cercando la pace e la possibilità di una ripresa". Secondo Benedetto XVI, "a queste persone la Chiesa ha il dovere primario di accostarsi con amore e delicatezza, con premura e attenzione materna, per annunciare la vicinanza misericordiosa di Dio in Gesù Cristo".

    Benedetto XVI ha voluto rimarcare che "i 'no' che la Chiesa pronuncia nelle sue indicazioni morali e sui quali talvolta si ferma in modo unilaterale l'attenzione dell'opinione pubblica, sono in realtà dei grandi 'si'' alla dignità della persona umana, alla sua vita e alla sua capacità di amare". Si è quindi soffermato sulle "ferite" causate da divorzio e aborto. Ha parlato delle "sofferenze, talvolta traumatiche, che colpiscono i cosiddetti 'figli del divorzio', segnando la loro vita fino a renderne molto più difficile il cammino". L'attenzione solidale e pastorale "dovrà quindi mirare a far sì che i figli non siano vittime innocenti dei conflitti tra i genitori che divorziano, che sia per quanto possibile assicurata la continuità del legame con i loro genitori ed anche quel rapporto con le proprie origini familiari e sociali che è indispensabile per una equilibrata crescita psicologica e umana". E per quanto riguarda il "dramma" dell'aborto procurato, esso "lascia segni profondi, talvolta indelebili nella donna che lo compie e nelle persone che la circondano", e "produce conseguenze devastanti sulla famiglia e sulla società, anche per la mentalità materialistica di disprezzo della vita, che favorisce". A tale proposito, Ratzinger ha puntato il dito contro le "egoistiche complicità" che "stanno spesso alla radice di una decisione sofferta che tante donne hanno dovute affrontare da sole e di cui portano nell'animo una ferita non ancora rimarginata". In conclusione, Benedetto XVI ha espresso "profondo apprezzamento" per "tutte quelle iniziative sociali e pastorali che sono rivolte alla riconciliazione e alla cura delle persone ferite dal dramma dell'aborto e del divorzio".

    CON EUTANASIA AVANZA 'CULTURA DELLA MORTE'
    L'eutanasia è un esempio della "cultura della morte", il cui avanzare "insidia" oggi "la stagione della terza età". Questo il monito di Benedetto XVI, secondo cui "con crescente insistenza si giunge persino a proporre l'eutanasia come soluzione per risolvere certe situazioni difficili".
     
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  5. dango
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    Bene, allora parliamo di divorzio e non di aborto tanto per cambiare. Cosi' secondo Sua Santità il divorzio è una piaga sociale ed un'offesa verso Dio che sarebbe il garante della vita coniugale.

    E allora, mi scusino gli osservanti, ma funziona meglio perfino il nostro garante della privacy.... :P :lol:
     
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  6. patna
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    Texas, irruzione in ranch mormoni



    Liberate 183 tra donne e ragazzine

    La polizia texana ha fatto irruzione in un ranch della setta di mormoni fondamentalisti e poligami guidata da Warren Jeffs, arrestato e imprigionato mesi fa per stupro, liberando 46 donne e 137 ragazzine. Nella tenuta, nel deserto in una zona poco popolata, vivevano circa 300 seguaci di Jeffs, tra i quali matrimoni multipli e forzati con minorenni sarebbero stati la regola.

    Le forze dell'ordine vi hanno fatto irruzione giovedì notte, con mandati di perquisizione e un ordine di arresto per Dale Barlow, 50 anni, accusato di aver sposato con la forza una 16enne, dalla quale avrebbe avuto un figlio che ora ha otto mesi.

    Nella tenuta vivevano i seguaci di Jeff, leader di un gruppo che si fa chiamare la Chiesa fondamentalista di Gesu Cristo dei santi dell'ultimo giorno (Fdls), una delle congregazioni nate dalla scissione con la chiesa mormone ufficiale, che nel 1890 rinunciò alla poligamia.

    Questi sono veri pedofili - con la scusa della religione se ne approfittano :angry:
     
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  7. Cettinina
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    Sentenza a Londra, morte di Diana
    colpa dell'autista e dei
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    LONDRA
    - Nessun complotto. La principessa Diana e Dodi Al Fayed persero la vita esclusivamente a causa della guida "negligente" dell'autista Henri Paul e dei fotografi che inseguivano la loro vettura nel tunnel parigino dell'Almà. Questa la sentenza pronunciata oggi a Londra al termine dell'inchiesta pubblica. La giuria, composta da sei donne e cinque uomini, in sei mesi ha ascoltato più di 250 testimoni. Il verdetto, a maggioranza, è arrivato dopo quattro giorni di camera di consiglio.

    Per la giuria fu quindi la condotta illegale dell'autista e dei fotografi a causare lo schianto della limousine di Diana e Dodi la notte del 31 agosto del 1997. Henri Paul, come dimostrarono le indagini degli inquirenti francesi e britannici, guidava in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di psicofarmaci. La giuria ha poi individuato nel fatto che né Diana né Dodi indossassero la cintura una concausa della loro morte.

    Dando la colpa all'autista e ai paparazzi, la sentenza sconfessa la tesi del complotto, sostenuta da Mohamed al Fayed. Il padre di Dodi, proprietario dei magazzini Harrods, aveva sostenuto che dietro l'incidente ci fosse la regia occulta della Casa Reale e dei servizi segreti britannici che volevano impedire le nozze tra Diana e il musulmano Dodi. Il verdetto odierno ricalca la conclusione alla quale erano arrivate le due precedenti inchieste della polizia francese e di Scotland Yard. E il giudice Scott Baker, che ha coordinato le indagini, aveva escluso sin dall'inizio la teoria del complotto.
    Dopo la lettura della sentenza, Al Fayed ha subito espresso tutta la sua delusione: "Nessuno - dice - dovrebbe essere al di sopra della legge".

    L'indagine è costata circa 20 milioni di sterline (oltre 25 milioni di euro), con testimoni sentiti via video da Francia, Stati Uniti, Nigeria, Kenya e Australia.


    La Repubblica
     
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  8. patna
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    Come sempre tutti dicono e disdicono - ma la verità qual'è ??? Hanno fatto vedere parecchi servizi sulla sua morte - ci sono state parecchie illazioni ma senza alcuna certezza -
     
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  9. dango
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    Se non si vuole definirlo il processo del secolo, è di sicuro quello del decennio...visto che se ne parla da più di 10 anni.
    Non sarebbe ora di lasciarli riposare in pace?
     
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  10. bross5
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    Era ovvio che a Londra si avesse questo tipo di sentenza.
     
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  11. dango
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    GENOVA - Un bambino genovese di 11 anni è in pericolo di vita dopo essersi sparato alla testa. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti dei carabinieri, il ragazzino si sarebbe ferito utilizzando una vecchia pistola del padre. I militari stanno effettuando nuovi sopralluoghi nell'abitazione della famiglia per cercare di ricostruire con esattezza la dinamica di quanto accaduto.

    IN RIANIMAZIONE - Il bambino, nel frattempo si trova ricoverato in coma nel reparto rianimazione all'ospedale pediatrico Gaslini, dove nella notte era stato sottoposto ad un delicato intervento neurochirurgico. I medici mantengono il massimo riserbo sulle sue condizioni, che tuttavia sembrano essere molto gravi.

    L'ALLARME DATO IN RITARDO - Le indagini dei carabinieri puntano a far chiarezza su molti punti. In particolare, non è chiaro come mai vi sia stato un intervallo di circa due ore tra il ritrovamento del corpo e l'allarme dato al 112 dai genitori, un'infermiera dello stesso ospedale Gaslini e un commerciante

    LA RICOSTRUZIONE - Secondo quanto è stato possibile ricostruire fino a questo momento,il bambino, che era solo in casa, a Quarto, nel levante cittadino, è stato trovato lunedì sera dalla madre attorno alle 18, quando è rincasata con l'altro fratellino. Era riverso a terra, nella sua cameretta, con la testa sanguinante per un proiettile che gli aveva attraversato il cranio. Accanto a sè aveva la vecchia pistola del padre, un residuato bellico regolarmente denunciato. I carabinieri non hanno ancora raccolto elementi per dire se si sia trattato di una disgrazia o di un gesto volontario del bambino.



    Commento mio: in entrambi i casi tenere armi in casa quando ci sono bambini è molto ma molto pericoloso, anzi è pericoloso in senso assoluto....

     
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  12. bross5
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    12enne ferito, indagati i genitori

    Genova, pm: non hanno custodito l'arma.

    Omessa custodia di arma, abbandono temporaneo di minore, lesioni colpose. Queste le ipotesi di reato ipotizzate dalla Procura a carico dei genitori del bambino di 12 anni che lunedì alle 18 è stato rinvenuto nella sua abitazione di Genova, in un lago di sangue per una ferita alla testa provocata da una pistola. Per il momento il piccolo è in stato di coma farmacologico nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Gaslini.

    La direzione sanitaria dell'ospedale ha fatto sapere che non vi sono sostanziali novità sulsuo stato, che resta "gravissimo".

    Secondo i rilievi medici il proiettile sarebbe entratodalla tempia destra ed avrebbe penetrato il cranio, entrando e uscendo.

    Ancora da chiarire la dinamica dell'accaduto. I carabinieri hanno fatto lo Stub (il guanto di paraffina) ai quattro membri della famiglia, padre, madre e i due figli di 12 (il ferito) e 8 anni per stabilire chi abbia premuto il grilletto. L'esame consente infatti di vedere residui di polvere da sparo combusta sulla pelle anche dopo un'accurato lavaggio.
    Gli esiti delle verifiche sono stati inviati al Ris di Parma e non se ne conosce ancora l'esito.

    La madre, trovato il figlio agonizzante in casa, avrebbe ripulito accuratamente sia la cameretta da letto dove si è consumato il dramma, sia la pistola, rinvenuta nel bagno sotto un asciugamano, lavata con detersivo. Perché avrebbe fatto una cosa del genere invece di chiamare subito il 118? Si calcola infatti che la chiamata alla centrale operativa sia arrivata con un quarto d'ora di ritardo rispetto ai tempi di rientro a casa dal catechismo. La donna aveva infatti riferito di essere andata a prendere il figlio piccolo nei locali della parrocchia.
     
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  13. Cettinina
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    Considerando che quando ci sono bambini in casa, penso che non si dovrebbero tenere armi in casa......è molto strano che la madre si sia preoccupata di pulire la cameretta..... :huh:
     
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  14. dango
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    CITAZIONE (Cettinina @ 9/4/2008, 22:24)
    Considerando che quando ci sono bambini in casa, penso che non si dovrebbero tenere armi in casa......è molto strano che la madre si sia preoccupata di pulire la cameretta..... :huh:

    A meno che non avesse qualche "buon motivo" per far sparire le tracce.... :o:
     
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  15. patna
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    Il sospetto è che a sparare sia stato il fratello minore - hanno fatto lo stub a tutti per vedere chi ha tracce di polvere da sparo sulle mani
     
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1554 replies since 25/2/2008, 20:53   13345 views
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