1. PROVENZA
    Tra il profumo della lavanda ed il canto delle cicale

    Avatar
    Tags
    Europa
    Francia del sud
    By marina.1 il 15 May 2010
     
    Like       19 Comments   3,626 Views
    .
    PROVENZA
    Tra il profumo della lavanda ed il canto delle cicale…

    Fonti: Viaggio in Europa.it; Guida Touring Club; Provenza.it; Wikimedia.

    Questa volta niente aereo ma un comodissimo bus turistico
    Image and video hosting by TinyPic
    che ci raccolga in giro per l’Italia e ci porti direttamente in…Provenza!
    Varchiamo la frontiera, tralasciamo la costa Azzurra, dove andremo in altro momento, ed inoltriamoci verso l’interno…
    Luci, colori, suoni e sapori di una terra bellissima
    Image and video hosting by TinyPic
    Secondo la leggenda, Dio ha creato la Provenza con tutte le cose belle che gli erano rimaste dalla creazione del mondo. Un solo elemento arriva periodicamente a sconvolgere la pace e la bellezza di questa regione francese : è il Mistral, il vento freddo del nord che ha costretto i provenzali a costruirsi case senza finestre in quella direzione!
    Image and video hosting by TinyPic
    Per il resto, la Provenza è proprio come si vede nelle cartoline e si immagina: campi di lavanda, castelli e dimore di campagna,
    Image and video hosting by TinyPic
    odori di spezie, mercatini colorati e folkloristici,
    Image and video hosting by TinyPic
    belle cittadine e un ritmo di vita lento, che gli abitanti di queste zone trasmettono immediatamente anche ai turisti.
    La Provenza ci colpisce immediatamente per i colori, i suoni ed i sapori.
    I colori: il lilla della lavanda unito al giallo oro del grano con le macchie rosse dei papaveri ne fanno uno scenario indimenticabile!
    E poi i villaggi arroccati sulle colline con l’acciottolato delle strade, le fontane, i platani…
    con le vestigia degli antichi romani a far da cornice…
    Non è un caso che moltissimi pittori abbiano deciso di vivere e ritrarre questa regione!
    I suoni, anzi il silenzio, l’assenza del rumore se non nel piacevole chiacchierio dei mercatini, il tutto intervallato dal canto delle cicale, il simbolo della regione.
    Ed infine i sapori, freschi, mediterranei, di aglio verdura, di ruspanti polletti allo spiedo…
    Insomma, se volete abbinare relax e cultura…la Provenza è il posto che fa per voi.
      Share  
     
    .
Comments
  1. marina.1
        Like  
     
    .

    User deleted


    Alla scoperta della Provenza
    Lasciata rapidamente Nizza, ci inoltriamo, di poco, verso l’interno, raggiungendo un paese che è da sempre la capitale dei profumo: Grasse.
    Image and video hosting by TinyPic
    Molto pittoresca la città vecchia, raccolta intorno a place du Petit Puy, dove troviamo l’hotel de ville (il municipio) del XII secolo.
    Image and video hosting by TinyPic
    Su place du Corse affaccia il Musée International de la Profumerie, allestito in una profumeria del XIX secolo, conservandone macchinari e laboratori.
    Image and video hosting by TinyPic

    A Grasse è ambientato gran parte del romanzo “Il Profumo” di Patrick Süskind.
    Image and video hosting by TinyPic
    Naturalmente molte sono i negozi- laboratori di profumi; il prezzo, però,…è quello delle profumerie di lusso… quindi, molte “annusate”, molti campioncini e…pochi acquisti.
    Image and video hosting by TinyPic

    Da Grasse proseguiamo ancora verso l’interno nella zona alpina sino a raggiungere le Gorges du Loup, tra ripide montagne, burroni, torrenti e cascatelle.
    Image and video hosting by TinyPic
     
    .
  2. stemil
        Like  
     
    .

    User deleted


    Meravigliaiaaaaa
    si si, èbellissima, confermo, ci ho passato dieci meravigliosi giorni !! ero in un campeggio in mezzo agli olivi , con il profumo della lavanda appunto, e ho visto una cittadina adorabile: Aix en Provance!! Grazie Marina,ma quanti bei posti esiston al mondo !! Sospiro!
     
    .
  3. marina.1
        Like  
     
    .

    User deleted


    Torniamo verso il basso e ci dirigiamo velocemente verso Aix en Provance
    Image and video hosting by TinyPic
    Capitale storica della Provenza, città universitaria, città d'arte dal patrimonio architettonico estremamente ricco, Aix-en-Provence è una città dove la vita è bella ed è gradevole gironzolare.

    Il Cours Mirabeau dalle animate terrazze, la campagna di Aix vicinissima, le numerose attività culturali e sportive proposte sono i principali vantaggi di questa città dinamica, orientata verso il futuro.
    Image and video hosting by TinyPic
    La sua dolcezza di vita, la sua luce incomparabile hanno affascinato molti artisti ed i paesaggi meravigliosi della campagna circostante hanno ispirato, durante tutta la sua vita, le celebri tele del pittore Paul Cézanne.
    Aix en Provance, infatti, ha dato i natali al celeberrimo pittore che vi visse per quasi tutta la vita e vi morì.
    Emozionante visitare il suo atelier;
    Image and video hosting by TinyPic
    per scoprire poi i suoi paesaggi, a partire dal centro della città vi sono cinque percorsi che conducono sui sentieri battuti dall’artista nella sua ricerca della campagna di Aix.
     
    .
  4. stemil
        Like  
     
    .

    User deleted


    a marì mi stai rifacendo sentire quei profumi e rivedere quei colori , rigrazie!
     
    .
  5. marina.1
        Like  
     
    .

    User deleted


    Aix fu fondata nel 122 a.C. dai Romani che elevarono “Aquae Sextiae” a capoluogo della Gallia Narbonense.
    Conobbe il periodo di massimo splendore nel 1400, sia con la fondazione di un’Università nel 1409 sia verso la fine del secolo sotto il regno di Renato I d’Angiò che chiamò alla sua corte artisti di grande rilievo.
    Nel giro della città è d’obbligo partire dal Cours Mirabeau con i suoi platani secolari e le tre fontane,
    Image and video hosting by TinyPic
    senza contare la monumentale “Rotonde” posta al centro di place de Gaulle
    Image and video hosting by TinyPic
    La Rotonda è stata eretta nel 1860; questa grande fontanaè sovrastata da 3 statue che rappresentano la Giustizia (rivolta verso il corso Mirabeau), l'Agricoltura (verso Marsiglia) e le Belle Arti (verso Avignone)
    Le tre fontane abbelliscono il corso sono
    La Fontaine des Neuf Canons (1691)
    La Fontaine d'eau chaude, detta muscosa (1734), alimentata dalla fonte termale
    La Fontaine du roi René (XIX secolo), opera di David d'Angers. La statua mostra il Re con un grappolo d'uva in mano ; è stato proprio lui, infatti, a portare il moscato in Provenza
    Le Passage Agard, antico convento dei Carmelitani, collega il Corso Mirabeau al Palazzo di Giustizia.
    Da osservare anche il caffè " Les Deux Garçons ", frequentato da Cézanne e dai suoi amici.
    Image and video hosting by TinyPic
    Le Palais de Justice è costruito sull'antico palazzo dei Conti sovrani.
    Nel XVI secolo, il Palazzo ospitava il Parlamento, la Corte dei Conti, l'Ufficio delle Finanze ed il Governo. Demolito alla fine del XVIII secolo, il cantiere di un nuovo Palazzo fu costruito secondo i progetti di Ledoux. Fu terminato nel 1832 da Penchaud.
    Sulla piazza, si svolge 3 volte alla settimana un mercatino delle pulci e dell'antiquariato.
    Naturalmente molte bancarelle vendono la lavanda in spighe o confezionata in sacchetti e cuscinetti ricamati.
    Image and video hosting by TinyPic
    Vi ho comprato delle “spighe” da mettere nella biancheria quattro anni fa e profumano ancora…

    In fondo al Cours Mirabeau si svolta a destra lungo rue de l'Italie e si arriva alla chiesa di St-Jean-de-Nalte, un bell’ edificio in stile gotico accompagnato da un interessante campanile, situato nella zona del quartiere Mazarin

    Sulla parte nord del centro storico si trova la bella Cattedrale di Aix, intitolata a St-Sauver che fu costruita tra il 1285 e il 1350 con sublime stile gotico, ed un interno ricco di opere arte.
    La facciata colpisce subito l'occhio del turista per la presenza di un bel portale dalle notevoli porte lignee scolpite.
    Image and video hosting by TinyPic
    Tutta la zona che dalla Cattedrale va verso sud è un percorso interessante di stradine affollate di negozi, in parte solo pedonali e quindi piacevolissimo da passeggiare


    Da segnalare molti punti di interesse:
    Le Thermes Sextius
    Image and video hosting by TinyPic
    sono affiancate dalla Torre Tourreluque del sedicesimo secolo. Le attuali terme sono state erette sulle fondamenta di quelle romane di Sesto. Gli scavi archeologici hanno fatto emergere una piscina termale romana che è possibile ammirare all'ingresso del nuovo edificio termale.
    Al centro domina la Place de la Maire
    Image and video hosting by TinyPic
    dove si erge l'Hotel de Ville (1655-1670), di cui si può ammirare la bella facciata in stile italiano, le porte scolpite in legno ed la bella corte interna. All'esterno domina la Torre dell'Orologio, l'antica torre campanaria della città con il suo orologio astronomico costruito nel 1661 sul quale compaiono in successione delle statue che allegoricamente indicano il succedersi delle quattro stagioni.
    Image and video hosting by TinyPic




    A sud della piazza si trova l'interessante Ancienne Halle aux Grains, il mercato antico del grano.
    Tra i musei di Aix-en-Provence segnaliamo: il Museo Granet, ove sono esposte circa 600 opere, tra cui tele della scuola francese del diciasettesimo secolo, una sala dedicata a Paul Cézanne, e la collezione che conduce ad un itinerario che va da Cézanne a Giacometti (opere di Giacometti, Léger, Picasso, Tal Coat e molti altri...), varie collezioni di diverse scuole europee (olandese, italiana, fiamminga,), con pezzi di Rubens e Rembrandt, una galleria di sculture e la sala Entremont che raccoglie sculture celto-liguri recuperate presso il sito archeologico di Entremont.
    Image and video hosting by TinyPic

    Altro museo è Il Pavillon de Vendôme edificio circondato da un bel giardino alla francese, con la facciata principale che sovrappone tre ordini classici ed è ornata da splendidi atlanti barocchi.
    Image and video hosting by TinyPic
    Altro importante luogo culturale è la Fondazione Vasarely situata in un moderno edificio che ospita opere del celebre artista ungherese.
    Infine altri musei interessanti da visitare se si trascorrono un paio di giorni in cittàsono il Museo Arbaud, , il Museo della Aix Antica, il Museo di Storia Naturale e il Museo degli Arazzi (Musée des Tapisseries).

    Aix è famosa anche per alcune prelibatezze gastronomiche. I Calissons sono un prodotto di pasticceria composto da mandorle dolci e frutta candita ed è una grande specialità gourmet di Aix-en-Provence, assolutamente da provare.

    Image and video hosting by TinyPic

    La regione di Aix-en-Provence è famosa anche per produzione delle olive e per il suo ottimo olio, ingrediente base per una sana dieta mediterranea.

    Il paese merita una visita di qualche giorno, quindi ci fermiamo a girovagare tra chiese, musei, negozi e bancarelle
    Image and video hosting by TinyPic
    la
     
    .
  6. dango
        Like  
     
    .

    User deleted


    A Nizza e a Grasse ci sono stata tanti anni fa...e ricordo di essere entrata in una sorta di stabilimento che vendeva profumi e di avere comprato una piccola deliziosa boccettina di un profumo buonissimo di cui purtroppo non ricordo più il gusto, perso nei meandri degli anni...

    Per il resto sembra un adorabile luogo in cui rilassarsi, ma anche ricrearsi con tutte le cose belle che ci sono da vedere: i paesaggi, le case, i musei, i mercatini e un pezzettino di soria della pittura con il grande Cezanne.

    E pensare che non è lontana...oggi come oggi, credo che ci si possa arrivare in poco più di mezza giornata, prendendo l'areo fino a Marsiglia e poi il treno fino ad Aix :)

    Marina, sempre più brava...propongo di eleggerti Tour Operator dell'Oasi, ovvero, dopo la Nostra Signora dei Sogni (che è la Benu), la Nostra Signora dei Viaggi...
     
    .
  7. miciobicio
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (dango @ 15/5/2010, 21:22)
    la Nostra Signora dei Viaggi...

    Il pusher dell'Oasi... -_-
     
    .
  8. marina.1
        Like  
     
    .

    User deleted


    PROVENZA…CONTINUA IL TOUR….

    Fonti: Viaggioineruropa.it; tourisme.ville-arles.fr; wikipedia; viaggiscoop.it;

    Pronti per risalire sul bus? Ed allora, dopo l’ultimo saluto ad Aix…via verso Salon de Provence.
    Image and video hosting by TinyPic

    E' innegabile che provochi qualche brivido pensare che in questo tranquillo paesino della Provenza abbia vissuto il più famoso astrologo e profeta di tutti i tempi.
    Image and video hosting by TinyPic
    A Salon de Provence Nostradamus ha vissuto e vi è morto, scrivendo le sue famose centurie che secondo molti hanno previsto e continuano a prevedere i più importanti avvenimenti del mondo. Salon è un paese piccolo, pulito, ordinato e con poche cose da vedere: merita comunque una visita, anche solo per entrare nella casa di Nostradamus e visitarne il museo.
    Le château de l'Empéri, che sorge al centro della città e fu l'antica dimora degli arcivescovi di Arles. Dopo la ripida scalinata si entra nel castello che dopo aver ospitato per secoli molti re francesi, oggi è adibito a Museo dei Costumi militari francesi. Ci sono circa 30 sale che mostrano la storia degli eserciti francesi da Luigi XIV al 1918.
    Image and video hosting by TinyPic
    Poco più avanti, per Rue de l'Horloge,
    Image and video hosting by TinyPic
    si visita la strana Fontana di Muschio, portafortuna della città che esisteva già dal XVI secolo. Il calcare uscito dall'acqua e il muschio hanno preso possesso della fontana, dandole questa strana forma di fungo gigante.
    Image and video hosting by TinyPic


    Tornando indietro lungo Rue de l'Horloge si giunge alla piazzetta con la Casa Museo di Nostradamus.
    Image and video hosting by TinyPic
    La Casa di Nostradamus è un museo dedicato alla vita del famoso astrologo che dal 1992 si trova nella casa dove Nostradamus visse dal 1547 al 1566, anno della morte. Uno spazio multimediale permette di scoprire la vita dell'astrologo raccontando l'infanzia a Saint-Rémy-de-Provence, la formazione di medico fino alla svolta da astrologo e futurista. Il museo comprende anche un secondo spazio che però ospita mostre temporanee che variano durante l'anno. C'è una piccola libreria dedicata al 1500, il secolo di Nostradamus e l'immancabile vendita di souvenir. Per gli studiosi, sono disponibili su richiesta le copie delle sue opere più famose.

    Ed adesso…diritti ad Arles
    Image and video hosting by TinyPic

    Abitato celtico colonizzato dai greci, Arles diventa romana con Giulio Cesare che nel 46 a.c. vi installa i veterani della vi legione.
    Si tratta della prima epoca d'oro per la "piccola Roma dei galli", che sarà anche un grande centro religioso del primo cristianesimo.
    Dolorosamente segnata durante le invasioni dell‘alto medioevo, la città rinasce nel XII secolo e lo splendore dei suoi monumenti medievali testimonia ancora della vitalità e della ricchezza di questo periodo.
    Nel XVII e XVIII secolo assistiamo alla costruzione dei numerosi e lussuosi palazzi che ancora oggi conferiscono al centro storico tutto il suo fascino.
    Qui si trovano i maggiori monumenti della storia di Arles, di cui sette sono classificati dall’ UNESCO patrimonio mondiale dell‘umanità.
    Arles possiede il labello « città d’arte e storia » e fa parte dell’A.V.E.C associazione che raggruppa le città d’arte e di cultura in Europa.

    Alla fine del XIX secolo vi ha vissuto Vincent Van Gogh, che vi dipinse alcuni dei suoi quadri tra i più celebri.
    Il nome di Arles, infatti, è indissociabile da quello di Van Gogh e non si può parlare di Arles e della luminosità del suo cielo senza pensare ai quadri del maestro.
    Image and video hosting by TinyPic
    E’ la luce che ha attirato Van Gogh nel sud.
    Il pittore arriva ad Arles un giorno di febbraio 1888 alla ricerca della luce esterna e di una illuminazione interiore.
    Comincia allora un periodo di intenso e appassionato lavoro nella luce del sud. Il soggiorno ad Arles, è il periodo più fecondo della sua vita , il più produttivo tra tele e disegni : più di trecento quadri nello spazio di 15 mesi, i quali costituiscono uno dei capitoli più brillanti della storia dell’arte.
    Image and video hosting by TinyPic

    Sebbene nessuna di queste opere sia rimasta ad Arles, l’ombra del pittore è dappertutto.


    Una curiosità:vi passò l'intera esistenza anche Jeanne Calment, nata nel 1875 e morta nel 1997 a 122 anni, 5 mesi e 14 giorni, che detiene il record di longevità umana legalmente provata.

    I monumenti di Arles meritano una visita approfondita.
    Iniziamo da la Cathédrale de St-Trophime, dove fu incoronato anche Federico Barbarossa.
    Il duomo ha conservato l’impianto dei secoli XI e XII ma ha rimaneggiature del ‘600.
    Il portale è una delle massime espressioni della scultura romanica
    Image and video hosting by TinyPic

    Al centro di place de la République sulla fontana seicentesca troneggia un obelisco proveniente dal Circo Massimo
    Image and video hosting by TinyPic

    Il Theatre Antique, costruito sotto Augusto nel I secolo a. C. originariamente si presentava con tre ordini di arcate; dopo più di duemila anni, svolge ancora un onorato servizio!
    Image and video hosting by TinyPic

    Les Arènes, anfiteatro oggi consacrato alle corride, fu costruito verso la fine del I secolo d. C. ed ha un ottimo stato di conservazione
    Image and video hosting by TinyPic

    Imponenti i resti delle Thermes de Costantin, costruite durante il regno del primo imperatore cristiano.

    Arles possiede 3 musei notevoli : Il Museo Arles antico e dipartimentale sorge dal 1995 in riva al Rodano. Progettato dall’architetto Henri Ciriani e costruito sui resti del circo romano, il museo presenta le collezioni archeologiche della città e del suo territorio, che vanno dal neolitico fino alla fine della tarda antichità.

    Il museo Arlaten, museo provinciale di etnografia, creato nel 1896 da Frédéric Mistral, scrittore regionalista, e sito nel palazzo Laval-Castellane del XV secolo , presenta una ricca collezione di abiti tradizionali, utensili da lavoro, oggetti di culto e di superstizione, che testimoniano della vita dei provenzali nel XIX secolo.

    Il museo Réattu e la donazione Picasso : il museo si trova nell’antico grande priorato di malta, offre al visitatore delle opere di Jacques Réattu, pittore a cavallo tra il VXIII e il XIX secolo, di vari artisti moderni e contemporannei (Picasso, Zadkine ed Alechinsky) e una notevole collezione di fotografie.

    Salutata Arles ci dirigiamo verso Tarascona
    Image and video hosting by TinyPic

    Curioso destino quello di Tarascona, una bella località della Provenza, splendidamente posizionata lungo le rive del Rodano, con un patrimonio storico e architettonico di assoluta eccellenza, ma più conosciuta in Francia per la leggenda della Tarasca e nel mondo per il famoso libro di Alphonse Daudet "Tartarino di Tarascona", che per le sue bellezze artistiche.

    In Francia è conosciuta come la città di "Conti e di leggende", la più famosa delle quali è quella della Tarasca, un mostro metà coccodrillo e metà drago con le ali, che abitava in una foresta fra Tarascona, Arles e Avignone. Come in tutte le leggende che si rispettano anche questo mostro mangiava uomini, donne e bambini tanto che la popolazione chiese aiuto a Santa Marta che, dopo aver cosparso la Tarasca con acqua benedetta, la condusse fino al più vicino villaggio dove fu lapidata. Questa leggenda è ricordata nel mese di giugno di ogni anno con una grande manifestazione folcloristica.

    Miti e leggende a parte, Tarascona è una piacevolissima città di antichissime origini, abitata già dai fenici e dai greci e poi diventato un importante Castrum romano a protezione della Via Domiziana e per il controllo della navigazione sul Rodano.
    Nei secoli successivi fu terra di tutti (Visigoti, Burgundi, Franchi, Saraceni) e cosi fino al medioevo quando Tarascona ebbe il periodo del suo massimo splendore, diventando un importantissimo centro religioso e amministrativo di cui si possono vedere delle splendide testimonianze storiche ed artistiche.

    Per prima cosa visitiamo lo Chateau, così bello che Renato d’Angiò una volta portatolo a compimento, verso il 1450,lo elesse a sua residenza prediletta.
    Tra il ‘600 ed il 1926 divenne una sicura prigione…
    Image and video hosting by TinyPic

    Presenta una felicissima simbiosi tra imponenza ed eleganza con le due torri cilindriche in direzione della città contrapposte alle due quadrate sulle rive del Rodano.
    Image and video hosting by TinyPic

    Un ultimo sforzo per salire le scale della Torre dell'Artiglieria e si sbuca su una terrazza panoramica che da sola vale la visita: il colpo d'occhio a 360° è veramente eccezionale sul Rodano, sulla piana di Tarascona, verso Arles e l'Abbazia di Montmajour, sulle alture circostanti delle Alpilles e della Montagnette e più lontano verso il Monte Ventoux.

    Quasi di fronte al castello vi è la chiesa di Ste- Marthe: fu iniziata in forme romaniche (1197) di cui vediamo ancora il raffinato portale sul fianco destro per poi avere una notevole impronta gotica come mostra il campanile.
    Image and video hosting by TinyPic

    Stanchi vero, allora ci fermiamo in attesa delle prossime tappe....



     
    .
  9. dango
        Like  
     
    .

    User deleted


    Arles sono certa di averla vista perchè ricordo piuttosto bene l'Anfiteatro, ancora perfettamente utilizzabile per le rappresentazioni all'aperto e con un ottima acustica.

    Tarascona invece credo di no, e cmq è proprio vero, quando sento quel nome, la prima cosa a cui penso è il Tartarin di Tarascona :D

     
    .
  10. Benucci
        Like  
     
    .

    User deleted


    Mammamia, Marina, che lavoro!!! :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif:
    Bravissima ed esaurientissima!! :biggrinthumb.gif:

    Concordo con la nostra President di eleggerti Nostra Signora dei Viaggi :winner_third_h4h.gif:

    CITAZIONE
    Il pusher dell'Oasi... -_-

    Ma no quei "viaggi", micio!!!! :lol: :lol: :lol:
     
    .
  11. Leti35
        Like  
     
    .

    User deleted


    Marina.......grazie......ci fai viaggiare in posti meravigliosi e tu sei una guida splendida :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif:
     
    .
  12. marina.1
        Like  
     
    .

    User deleted


    Siete tutti gentilissimi. Anche Micio...
     
    .
  13. patna
        Like  
     
    .

    User deleted


    Marina compliments :)
     
    .
  14. marina.1
        Like  
     
    .

    User deleted


    PROVENZA....ultima tappa....

    Fonti: viaggioineuropa.it; viaggi.viamichelin.it; povenceweb.fr;palais-des-papes.com; wikimedia.

    Si riparte ed eccoci a Saint Remy, cuore della Provenza.


    Camminare per i vicoli di questa cittadina dalla pianta circolare, le case basse con le imposte colorate, interrotte dal verde nelle piccole piazzette o dalle cascate di edera e rampicanti dai muri candidi, è come andare a zonzo per un presepe.


    È una terra dove sacro e magico si mescolano dall’antichità, dove si dice siano approdate su una barca senza vele né remi Maria Salomé, Maria Jacoba e Maria Maddalena, le Saint Maries, accolte alle foci del Rodano da una donna di pelle scura che gli zingari venerano e chiamano Sara la "Kali", il che nella loro lingua significa al contempo zingara e nera.
    Dove si sono intrecciati i racconti dei trovatori.

    La principale attrattiva del paese, situata poco al di fuori del cuore cittadino, sono sicuramente le rovine dell’antica Glanum
    Image and video hosting by TinyPic

    Glanum fu un insediamento celto-ligure che tra il II e il I sec a.C. visse sotto il dominio greco, per poi romanizzarsi nelle mani dell’imperatore Augusto.
    Fu Augusto a trasformare la piccola Glanum in un centro importante, dotato di foro, basilica e curia. Si narra che nel periodo di suo massimo splendore, in età romana, l’insediamento potesse competere in bellezza e imponenza con le città più ammirate del tempo, come Marsiglia, Arles e Orange: secondo gli studiosi, infatti, i resti che oggi possiamo osservare sarebbero solo una minima parte dell’antica maestosa città.
    Image and video hosting by TinyPic

    Si sono conservati sino ai nostri giorni i templi dedicati alla Fonte Sacra, i resti della basilica, del foro, della curia e di altri templi. Nella parte residenziale, poi, rimangono le terme e la villa di Cybele, oltre ai resti di altre case appartenute a personaggi sicuramente ricchi e potenti.
    Ma i primi monumenti di Glanum ad essere scoperti dagli archeologi, per lungo tempo considerati gli unici rimasti, sono il massiccio Mausoleo del 30 a.c. e l’Arco Trionfale, in corrispondenza dell’ingresso in città.
    Image and video hosting by TinyPic
    Chi osserva gli antichi scavi non deve, però, pensare che i ritrovamenti si limitino a ciò che vede: molti oggetti, infatti, sono stati prelevati da tempo e trasferiti all’Hotel de Sade.
    Il museo raccoglie una collezione straordinaria di statue, capitelli, frammenti di colonne e di fregi, suppellettili e oggetti della vita quotidiana del tempo

    La bellezza del paesaggio e della sua luce hanno da sempre ispirato numerosi artisti, scrittori e pittori, non a caso in un piccolo villaggio come questo si trova un’alta concentrazione di gallerie d’arte e negozi di prezioso artigianato.
    Il più celebre dei visitatori di Saint Remy fu certamente Vincent Van Gogh, che ha dipinto oltre 150 tele nella campagna attorno alla cittadina e che ancora si possono riscoprire allontanandosi tra i suoi viali, verso i campi di grano, papaveri, ulive e cipressi centenari.
    Si può fare anche una camminata immergendosi nell’universo di Van Gogh.

    Esiste un circuito pedonale lungo il quale sono disposti ventuno pannelli, ciascuno riproduce opere dell’artista create durante il suo soggiorno nel villaggio e ispirate dai suoi dintorni.
    Questo percorso inizia nei pressi del sito archeologico, in prossimità della Chiesa di Saint Paul de Mausole,

    uno dei monumenti più belli della Provenza, nel cui convento fu ospitato lo stesso Van Gogh tra il 1890 e 1890, la cui stanza è aperta ai visitatori.

    Oggi, come nel 1889, la finestra munita di sbarre dà sul giardino e, al di là, il panorama si allunga fino ai campi e alle Alpilles, l'ultima catena delle Alpi francesi.


    St. Remy è anche il paese natale di Nostradamus che vi nacque nel 1503.




















     
    .
19 replies since 15/5/2010, 14:46   3,626 views
  Share  
.