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  1. laura^
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    da LA STAMPA
    I cadaveri di Francesco e Tore ritrovati
    durante il salvataggio di un tredicenne
    La polizia: "Non c'è dubbio, sono loro"
    GRAVINA
    Sarà l’autopsia a dire la parola definitiva sulla tragedia di Gravina di Puglia, dopo il ritrovamento, ieri sera, dei due corpi nella cisterna di un casolare abbandonato nel centro storico del paese.

    Gli Esperti ricerca tracce della Polizia scientifica, entrati stamattina da un’apertura praticata sotto il livello stradale, stanno completando i rilievi fotografici e l’acquisizione di elementi tecnici utili alle indagini. In seguito si procederà al recupero dei resti: la conferma di particolari come l’altezza e la corporatura e gli indumenti indossati al momento della scomparsa dai fratellini Pappalardi potrebbero fugare i dubbi residui, ma per la certezza dell’identificazione di Ciccio e Tore bisognerà attendere l’analisi del dna.
    Il casolare abbandonato era stato controllato nei giorni successivi alla scomparsa dei due fratellini, ha precisato il questore di Bari Vincenzo Maria Speranza, sottolineando che su un muro della costruzione in abbandono, a ridosso del centro storico di Gravina, la verifica era stata segnalata con una vernice speciale. I corpi erano stati avvistati ieri sera durante le operazioni di salvataggio di un dodicenne precipitato nel cunicolo per la raccolta dell’acqua piovana che porta alla cisterna (e che ora è ricoverato in gravi condizioni).

    Il questore, tra i primi ieri sera a dirsi convinto che i corpi fossero quelli dei fratellini (scomparsi da 19 mesi), ha tenuto a precisare questa mattina che l’impianto accusatorio che ha portato all’arresto del padre dei due ragazzi, Filippo Pappalardi, in carcere dal 27 novembre, resta in piedi. «Mi sento di escludere categoricamente la caduta accidentale dentro il pozzo dei due bambini», ha detto il questore di Bari appena giunto sul luogo del ritrovamento dei due corpi. Lo stesso questore ha poi aggiunto: «Stiamo verificando questa mattina cosa c’è all’interno del pozzo, perché come tutti sapete sotto l’abitato di Gravina c’è un’altra città».

    Lo stesso massimo responsabile della Questura barese ha poi precisato che «i due corpi sono a distanza di circa sette metri l’uno dall’altro e non si vedono dalla superfice. Stiamo anche verificando - ha proseguito Speranza - se all’interno del fosso si possa accedere anche da altre vie». Rosa Carlucci, la madre dei due fratellini, aspetta davanti al casolare abbandonato e sembra aver perso ogni speranza: non accusa più nemmeno l’ex marito, come ha fatto tante volte, affidandosi alle indagini degli inquirenti. «Mi rimangono solo le foto - dice, - la loro stanza, i loro giochi», e racconta di un sogno nell’estate della scomparsa dei due figli, quando «vide» Ciccio e Tore cadere in un precipizio da una terrazza.

    Furono anche svolte delle ricerche, come tante in tutti questi mesi, durante i quali gli investigatori hanno seguito anche una pista rumena rivelatasi infondata. Centinaia sono stati i sporalluoghi, le ispezioni di pozzi e anfratti, in un territorio carsico come quello della Murgia barese. Il tutto inutilmente, come se i due fratellini fossero scomparsi nel nulla, senza lasciare una traccia: l’ultima certa è il filmato di una telecamera di sicurezza nel centro storico di Gravina, la sera del 5 giugno
     
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1554 replies since 25/2/2008, 20:53   13351 views
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