Emergency

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  1. Ireth74
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    Emergency sotto attacco:
    verità e bugie


    La Rete si mobilita per portare solidarietà all'Ong

    di Federico Mercuri

    Prima l'arresto con le accuse di partecipazione a un presunto complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand, poi le indiscrezioni sulla confessione di uno degli arrestati, infine il passo indietro e la smentita delle autorità afgane sulle confessioni stesse. La situazione che vede coinvolti i tre operatori italiani dell’ospedale di Emergency in Afghanistan resta alquanto ingarbugliata.

    Dell’ultima ora la smentita sulla confessione di uno dei tre fermati a Laskhar Gah. Dopo che la notizia era stata fatta filtrare domenica, il portavoce del governatore di Helmand, Daud Hamadi, ha affermato di esser stato citato in modo sbagliato dal "Times", per quanto riguarda il legame fra i tre e Al Qaeda. Quanto alla presunta confessione, il portavoce ha precisato di aver parlato solo di collaborazione alle indagini da parte di uno degli arrestati, Marco Garatti. Il giornalista del quotidiano inglese, Jerome Starkey, ha tuttavia confermato il virgolettato che aveva riportato, sottolineando di aver addirittura richiamato il portavoce per farselo confermare.

    L'unica certezza per ora, è che resta in piedi l'accusa ai tre italiani e agli altri sei arrestati afghani di essere parte di un complotto ordito dai talebani per assassinare il governatore Goulab Mangal. Ma le accuse non finiscono qui. Le autorità afghane, citate questa volta dalla CNN, sostengono che i tre italiani avrebbero ucciso nel 2007 l'interprete dell'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, Adjmal Nashkbandi. Il governo afghano, cui spetta la decisione su un eventuale trasferimento dei detenuti a Kabul, ha fatto sapere di non potersi pronunciare in alcun modo perché l'indagine è in corso.

    Gino Strada, fondatore di Emergency, sembra avere invece le idee molto chiare e lo afferma sul blog di Beppe Grillo: «Il quadro resta quello che avevamo delineato già il primo giorno. Si tratta di una aggressione all'ospedale di Emergency. Un'operazione messa insieme, preparata, premeditata e studiata per togliere di mezzo un testimone scomodo delle atrocità della guerra». La ragione è molto semplice aggiunge Strada: «Non si vuole far sapere ciò che avviene lì. Non a caso non c'è un solo giornalista che possa seguire le operazioni della più grande campagna della Nato - così l'hanno definita loro - degli ultimi decenni e si vuole togliere di mezzo un ospedale che è poi quello che riceve le vittime di quella campagna. E siccome per il 40% i feriti sono bambini, la cosa secca un po', si preferisce cercare di far credere all'opinione pubblica che si è lì per portare la pace e la democrazia e che casomai si colpisce qualche pericolosissimo terrorista».

    Non è la prima volta che si vuole colpire l’ospedale, afferma il fondatore della ong. Quando fu rapito il giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, davanti all’ospedale di Emergency ci furono le stesse manifestazioni di protesta che ci sono ora. «Fanno parte della propaganda – sostiene Strada nel corso della registrazione della trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa" - in Afghanistan non ci vuole molto, non serve nemmeno pagarle, basta andare da una cinquantina di persone e dire loro: andate a far casino in quel posto». Mastrogiacomo si dice infatti «sbalordito» delle accuse riportate dalla CNN. Secondo il giornalista di Repubblica i tre italiani forse non erano neppure lì nel periodo del suo rapimento. «Io sono stato nell’ospedale solo per poche ore e non mi ricordo di loro». Ma di una cosa il giornalista è certo: «Da lì sono partito con un convoglio mentre Adjmal è partito con un altro e ci siamo salutati dicendoci che ci saremmo rivisti presto. Eravamo sicuri di esserne usciti indenni. Ma poi lui è stato nuovamente catturato lungo la strada e a catturarlo sono stati i talebani. Poi aggiunge «Gli operatori Emergency sono quelli che hanno trattato per la nostra liberazione. Voglio ricordare che subito dopo il nostro rilascio, le autorità afghane tennero in carcere per tre mesi Ramatullah Anefi, che svolse il ruolo di mediatore con i rapitori, accusandolo di essere il mandante del sequestro e di averci incontrati per tre volte durante la nostra prigionia, cosa assolutamente falsa perché io lo vidi solo il giorno della mia liberazione».

    Nessuna notizia dei tre se non quella proveniente dall’ambasciatore italiano in Afghanistan sulla bontà del loro stato di salute e gli stralci del testo di una e-mail che Matteo Dell’Aira ha inviato alla moglie prima dell’arresto. «Qui siamo sempre pieni. Ultimamente è impressionante l'età media dei nostri pazienti. Oggi siamo andati in terapia intensiva per il giro, 5 letti su 6 sono bambini piccoli, due dei quali piangevano come dei matti perché volevano il loro papà. Non è mai facile sopportare il pianto di un bambino». La lettera letta dall’inviata di Sky Tg24 si chiude con un «vorrei che tu fossi qui perché alcune cose bisogna vederle con i propri occhi, altrimenti stenti a crederci». Nel frattempo Emergency si sta mobilitando per una manifestazione nazionale prevista per sabato 17 aprile a Roma, iniziativa accompagnata da una raccolta firme sul sito della Ong, che ha già raggiunto quota 30mila aderenti e l'adesione di esponenti della società civile come Gabriele Salvatores, Gad Lerner e Claudio Magris.

    da Antefatto.it

     
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  2. dango
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    Ma io stento veramente a capire: operatori di emergengy che si sarebbero alleati con i talebani...e questo sarebbe il risultato di un piano studiato a tavolino per screditare la ong!!!???
    A me sembra solo grottesco e senza senso!!
     
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  3. ErTigre
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    CITAZIONE (dango @ 12/4/2010, 20:26)
    Ma io stento veramente a capire: operatori di emergengy che si sarebbero alleati con i talebani...e questo sarebbe il risultato di un piano studiato a tavolino per screditare la ong!!!???
    A me sembra solo grottesco e senza senso!!

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  4. laura^
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    Mario mi devi spiegare cosa vuol dire Il Giornale perche' non capisco il senso del titolo e del sottotitolo....

    Emergency opera il Afghanistan da 11 anni. Ha curato in modo gratuito due milioni di afghani.
    Ora tre dipendenti italiani dell’Ong sono stati arrestati, insieme ad altre sei persone del posto, con l'accusa di aver partecipato a un complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand. Ora visto la non trasparenza totale del governo Karzai mi chiedo come mai il nostro di governo non si mobiliti per sostenere i diritti dei nostri connazionali.
    Non so se vi ricordate ma anche un anno e mezzo fa venne prelevato un medico dall ospedale e per settiamne fu rinchiuso in prigione senza avere alcun tipo di assistenza e senza poter comunicare con l'esterno.
    Scusate ma NON SIAMO ANDATI A BOMBARDARLI PER RIPORTARE LA DEMOCRAZIA? e allora? In democrazia l'imputato o chi e' sottoposto a fermi deve godere di diritti.
    La Russa sembra dimenticarsene e dice lapidario a Gino Strada di prendere le distanze dai suoi collaboratori, “Può sempre succedere di avere accanto, inconsapevolmente, degli infiltrati”. .......
    Per lui sono gia' colpevoli.
    Forse se sa delle cose che noi non sappiamo dovrebbe comunicarcele....

     
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  5. Ireth74
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    CITAZIONE (laura^ @ 13/4/2010, 18:31)
    cosa vuol dire Il Giornale perche' non capisco il senso del titolo e del sottotitolo....

    Ormai è diventata consuetudine per Il Giornale fare titoli ad effetto e/o fare titoli che poi sono l'opposto di quello che c'è nell'articolo. Come è successo nell'edizione di ieri in cui il giornale ha titolato in prima pagina: “Gli amici di Strada: confessione choc. Giallo in Afghanistan: i medici di Emergency avrebbero ammesso che preparavano agguati kamikaze”; per poi, all'interno dell'articolo, affermare che la confessione era già stata smentita. :wallbash.gif:
    Tutto questo per dire che i titoloni del Giornale (ma anche del cugino Libero) a volte sono piuttosto fuorvianti. -_-


    CITAZIONE (laura^ @ 13/4/2010, 18:31)
    La Russa sembra dimenticarsene e dice lapidario a Gino Strada di prendere le distanze dai suoi collaboratori, “Può sempre succedere di avere accanto, inconsapevolmente, degli infiltrati”. .......
    Per lui sono gia' colpevoli.


    Se è per questo anche Frattini aveva definito, l'altro giorno, i collaboratori arrestati "imputati". Il che è tutto dire.
    Probabilmente il problema del comportamento "colpevolista" di quelli al governo sta nel fatto che si dice che Emergency sia di sinistra.
    -_-
     
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  6. ErTigre
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    CITAZIONE (laura^ @ 13/4/2010, 18:31)
    Mario mi devi spiegare cosa vuol dire Il Giornale perche' non capisco il senso del titolo e del sottotitolo....

    Il titolo, debitamente forzato come al solito, ha un senso ed una spiegazione logica, dal punto di vista del giornale... è sta nella nella seconda parte del sottotitolo..
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    stanno coi banditi (terroristi).. subiscono una rappresaglia (vittime).. ma che ci faranno le armi nel loro ospedale? (pirla)

    ;)
     
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  7. dango
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    Secondo Strada le armi sono state messe volutamente nell'ospedale per avvalorare la tesi della colpevolezza dei tre cooperanti.

    Ovviamente sarebbe compito di una corretta indagine appurare come stanno le cose (indipendentemente dalle varie opinioni personali), ma intanto il risultato è questo:

    - notizie dell'andamento delle indagini non se ne hanno e neppure del trattamento riservato ai tre.
    - l'ospedale sono stati costretti ad abbandonarlo (e quindi se qualcuno voleva mandarlki via ci è riuscito)
    - il caro Frattini a parte chiedere un'accelerazione delle indagini non mi pare (nel senso che non ne ho trovato notizia) si stia opponendo a quanto sta accadendo.
    (poche garanzie per gli arrestati, chiusura dell'ospedale, ecc...)

    la fonte
     
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  8. patna
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    Se una cosa del genere fosse successa a dei cittadini di un'altra nazione - al di la di ogni fede politica - sarebbe successo un putiferio - i nostri "esimi" rappresentanti del governo interpretano splendidamente il ruolo delle ............... belle statuine -_-
     
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  9. laura^
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    CITAZIONE (ErTigre @ 13/4/2010, 20:04)
    ma che ci faranno le armi nel loro ospedale? (pirla)

    Magari e' successo come al G8 a Genova con le molotov e i coltelli "rinvenuti" alla scuola Diaz -_-
     
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  10. Ireth74
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    CITAZIONE (laura^ @ 14/4/2010, 23:37)
    Magari e' successo come al G8 a Genova con le molotov e i coltelli "rinvenuti" alla scuola Diaz -_-

    Niente di più facile! -_-
     
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  11. Ireth74
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    CITAZIONE (Ireth74 @ 14/4/2010, 23:49)
    CITAZIONE (laura^ @ 14/4/2010, 23:37)
    Magari e' successo come al G8 a Genova con le molotov e i coltelli "rinvenuti" alla scuola Diaz -_-

    Niente di più facile! -_-

    Dunque: DICEVAMO???

    Un'infermiera di Emergency: il giorno dell'arresto allarme bomba, ospedale evacuato, dentro solo la polizia

    «Siamo al buio, senza passaporti, non sappiamo dove sono trattenuti i nostri colleghi. La situazione è surreale». Così una delle infermiere dello staff italiano dell'ospedale di Emergency di Lashkar Gah, racconta telefonicamente a PeaceReporter, la situazione a Kabul.

    Ricostruisce l'irruzione di sabato scorso. «Sabato dopo pranzo l'amministratore del nostro ospedale ha fatto evacuare tutti noi internazionali dall'ospedale dicendo che c'era un allarme-bomba. Quindi siamo tornati tutti a casa. Dopo un po' l'amministratore ci ha detto che l'allarme era rientrato e che potevano tornare tutti al lavoro. Ma proprio in quel momento - spiega - ci ha chiamato l'infermiere afgano del pronto soccorso, dicendoci che dei militari erano entrati all'ospedale armi in pugno: Marco, Matteo e Matteo sono andati per vedere cosa stava succedendo, e noi cinque siamo rimasti a casa, in attesa di notizie».

    In proposito, una delle infermiere in servizio ha raccontato che verso l'ora di pranzo - dunque qualche ora prima dell'irruzione nella struttura di Emergency - tutto il personale internazionale è stato evacuato per un allarme bomba. Quando però è stato consentito agli operatori di rientrare, prosegue l'infermiera nel suo racconto, «ci ha chiamato l'infermiere afghano del pronto soccorso dicendoci che dei militari erano entrati con le armi in pugno. Matteo, Marco e Matteo sono andati per vedere cosa stesse succedendo e noi siamo rimasti a casa in attesa di notizie».

    Cosa è accaduto in quel lasso di tempo in cui l'ospedale è rimasto senza personale internazionale, in mano agli afghani? Da Emergency fanno notare che non si può escludere che proprio in quei momenti siano state portate armi ed esplosivo in ospedale.

    «Noi stiamo bene, ma siamo molto preoccupati per i colleghi, di cui non sappiamo più nulla», afferma la donna spiegando che «non li abbiamo più visti da sabato mattina e non sappiamo più niente di loro da quando l'ambasciatore ha potuto incontrarli, domenica». «Da allora buio assoluto. Tutta questa storia è una macchinazione vergognosa, e anche stupida».

    Perquisizioni nelle nostre case.
    L'infermiera - che con gli altri 5 membri dello staff è riuscita a rientrare a Kabul martedì mattina - racconta che anche le loro case sono state perquisite: «hanno preso radio, computer e hard disc esterni e li hanno messi tutti in una delle camere, che poi hanno chiuso e sigillato, dicendoci di non aprirla: La mattina dopo sono arrivati tre agenti in borghese che si sono qualificati come agenti della Nds (National Directorate of Security) che hanno esaminato file per file tutti i nostri computer per tre ore, facendoci un sacco di domande sulle foto e su vari documenti e altre strane domande sul numero dei militari afgani deceduti mentre erano ricoverati nel nostro ospedale. Poi se ne sono andati portandosi via i computer dicendoci che erano sospetti ma che ce li avrebbero restituiti in giornata. Ci hanno intimato di non lasciare la città fino alla fine delle indagini. Solo lunedì sera abbiamo saputo che l'indomani saremmo potuti tornare a Kabul».


    Fonte
     
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  12. Ireth74
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    Coraggio, fateli ammazzare
    di M. Travaglio

    È struggente, quasi commovente, la gara di solidarietà avviata dagli house organ del Partito dell’Amore per i tre volontari italiani di Emergency arrestati-sequestrati in Afghanistan. L’altro ieri il Giornale, per non esporli troppo, titolava a tutta prima pagina: “Terroristi, vittime o pirla”. Sommario: “A furia di giocare col fuoco talebano, gli uomini di Emergency si sono scottati. Forse stanno coi banditi, forse subiscono una rappresaglia. Ma che ci facevano le armi nel loro ospedale?”. Il soave epiteto “pirla” per tre italiani buttati in qualche cella buia di qualche carcere speciale non è una novità, per il Partito dell’Amore in versione cartacea: era già stato utilizzato da Libero (direttore Feltri) nel 2003 per abbracciare idealmente il giornalista Enzo Baldoni rapito in Iraq e dunque definito “un pirlacchione”, un perdigiorno a caccia d’emozioni da Camel Trophy, sotto il simpatico titolo “Vacanze intelligenti” (l’autore della gaia trovata era Renato Farina, in arte Betulla, spia del Sismi).

    L’idea che quelli di Emergency siano solo dei medici che, rischiando la pelle senza nulla in cambio, ricuciono arti amputati dalla sporca guerra scatenata dall’Occidente contro uno Stato sovrano, non sfiora nemmeno il quotidiano di Littorio Feltri: in un amorevole ritratto firmato da Giancarlo Perna (lo stesso che vent’anni fa ribattezzò soavemente “Capo inetto” un santo laico come il giudice Antonino Caponnetto, che si era offerto volontario per sostituire a Palermo Rocco Chinnici appena ammazzato dalla mafia), Gino Strada viene dipinto come un “ideologo ributtante” che “è diventato chirurgo d’urgenza per dedicarsi ai teatri bellici”. Dinanzi a tanto amore, chiunque si sarebbe arreso. Invece Libero, anzi Occupato, ha tentato di scavalcare il Geniale e ce l’ha fatta. Secondo il quotidiano di Maurizio Belpietro, già organo del Partito monarchico a spese dei contribuenti, la colpa dell’arresto-sequestro dei tre italiani è di Strada che, “comportandosi da fiancheggiatore ideologico dei terroristi, mette in pericolo i suoi collaboratori”. Uno che sabato “va in piazza sulla pelle dei tre” e così “rischia di complicare la situazione”. Insomma il fellone li vuole proprio morti.

    E dire che gli basterebbe lasciar fare ai ministri Frattini Dry e Ignazio La Rissa. Il primo, con riflessi da bradipo, annuncia che prima o poi manderà una lettera a Karzai. Il secondo dipinge gli arrestati come possibili terroristi “infiltrati” in Emergency e ha in mente un rimedio risolutivo per farli liberare: Strada “prenda le distanze da loro”, così li impiccano subito e non se ne parla più. A questo punto, per completare l’opera, scende in campo la madrina del Partito dell’Amore: Maria Giovanna Maglie, di cui s’ignorano le opere ma non le note spese. Indossa l’elmetto, infila la mimetica, monta sul tank ed esplode su Libero una raffica di colpi di bazooka in forma di articolo. Il risultato è una prosa di rara delicatezza, in cui si ipotizza che i tre volontari nelle mani della polizia afghana siano “semplicemente dei ragazzotti un po’ coglioni, scusate volevo dire ingenui”. “Tre poveracci”, per dirla in dolce stilnovo, subornati da quel “profittatore” di Strada, “furbo a fregare gli altri pro domo sua”, infatti “in queste ore si agita scompostamente” invece di aspettare in poltrona l’esecuzione dei suoi amici. Monna Maglie elenca alcune dichiarazioni di Strada contro le guerre, senz’accorgersi, poveretta, di darsi il bazooka sui piedi, perché esse dimostrano l’imparzialità di Strada fra guerre targate centrosinistra (Kosovo: Clinton-D’Alema) e centrodestra (Afghanistan e Iraq: B&B). Il titolo dell’articolo parla da solo: “Gli italiani in carcere in Afghanistan: Emergency nei guai per i deliri di Strada”. Ecco, siccome Strada ha idee che non garbano a Karzai, e dunque alla signora Maglie, allora gliene arrestano tre alla volta. E’ la democrazia da esportazione, l’amore che vince sull’odio. A Kabul come a Roma.

    da Il Fatto Quotidiano del 15 aprile
     
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  13. dango
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    CITAZIONE
    Invece Libero, anzi Occupato

    Tremendaaaa..... :lol: :lol: :lol:

    (scusate ma questa m'ha fatto piegare dal ridere....anche se in realtà sulla serieta' dell'argomento non si discute..)
     
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  14. stemil
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    Sivcuro che questa storia si chiarira' e comunque rimane inalterato il mio sostegno a Gino strada
     
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  15. patna
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    CITAZIONE (dango @ 15/4/2010, 20:56)
    CITAZIONE
    Invece Libero, anzi Occupato

    Tremendaaaa..... :lol: :lol: :lol:

    (scusate ma questa m'ha fatto piegare dal ridere....anche se in realtà sulla serieta' dell'argomento non si discute..)

    Praticamente un cexxo -

    Leggere articolì così è veramente scandaloso - mi ripeto ma qualsiasi nazione "seria" in una situazione del genere si sarebbe mobilitata in maniera decisa e mirata - qui ci sono quattro mammalucchi rincoglioniti che farebbero bene ad andare a raccogliere cicche invece di sparare corbellerie e rubare gli stipendi -_-
     
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42 replies since 12/4/2010, 19:08   238 views
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