Morte All'Autogrill

nell'andare allo Stadio

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    Morto tifoso del Parma
    rinviata la partita con la Juventus


    Il giovane, 28 anni, è stato investito da un pullman di tifosi bianconeri in un'area di servizio dell'autostrada

    MILANO - Un tifoso del Parma è stato travolto e ucciso nell'area di servizio «Crocetta» vicino Torino da un pullman di tifosi della Juventus. Il mezzo era vuoto e l'autista stava facendo manovra quando è avvenuto l'incidente. Secondo le prime notizie prima dell'incidente in cui è morto il giovane tifoso del Parma, 28 anni, ci sarebbero state schermaglie tra le due tifoserie nell'area di servizio al chilometro 48 dell'A21 Piacenza-Torino.

    SOLO SFOTTO' MA NON SCONTRI
    - Secondo quanto si è appreso a Parma, all'area di servizio Crocetta Nord ci sarebbero stati degli "sfotto'", ma non scontri, tra tifosi juventini e parmigiani. L'autista del pullman, forse impaurito dalla situazione, è uscito dall'autogrill ed è risalito a bordo del mezzo, accelerando e travolgendo con gli pneumatici il ventottenne parmigiano. Il giovane è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasferito con l'eliambulanza all'ospedale di Alessandria, dove però è giunto privo di vita. Sempre secondo informazioni apprese nella città emiliana, l' autista che ha ucciso il tifoso non si era accorto di avere investito una persona. È quanto l'uomo ha raccontato agli agenti della Polizia stradale che l'hanno fermato sulla A21 qualche chilometro ad ovest rispetto all'area di servizio «Crocetta Nord».

    ANNULLATA LA PARTITA - E’ stata annullata la partita di serie A Juventus-Parma che si sarebbe dovuta giocare alle 15 all’Olimpico in segno di lutto per la morte del tifoso del Parma travolto alla stazione "Crocetta". La notizia del rinvio di Juventus-parme è stata confermata dal club bianconero. «Juventus e Parma, con il benestare delle autorità competenti - spiega un portavoce della società - hanno deciso di comune accordo di rinviare la partita in segno di lutto per l'incidente occorso ad un tifoso del parma che stava raggiungendo lo stadio di Torino». «Pur trattandosi di una tragica fatalità - affermano Juventus e Parma - le società hanno ritenuto che non ci fossero le condizioni per mandare in campo le squadre».





     
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  2. ErTigre
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    Ritorno a ribadire, come avevo detto dopo i fatti di novembre, che bisogna impedire sempre le trasferte, soprattutto alle tifoserie organizzate.
    Si Segue in casa la propria squadra e in trasferta la si vede in tv.
    Misura drastica ma necessaria :o:
     
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  3. Cettinina
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    Non si può morire per una partita di calcio!
    Ha ragione Mario, bisogna impedire le trasferte non ci sono altre soluzioni!
     
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  4. miciobicio
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    CITAZIONE (ErTigre @ 30/3/2008, 22:02)
    bisogna impedire sempre le trasferte, soprattutto alle tifoserie organizzate.

    In linea di principio sono daccordo, troppi casini e molti ci marciano.
    Però quello di oggi è stato un incidente, poteva accadere anche ad un pulman di pellegrini...
    Ed allora aboliamo pure i pellegrinaggi a Loreto...? -_-
     
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  5. ErTigre
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    CITAZIONE (miciobicio @ 30/3/2008, 22:48)
    CITAZIONE (ErTigre @ 30/3/2008, 22:02)
    bisogna impedire sempre le trasferte, soprattutto alle tifoserie organizzate.

    In linea di principio sono daccordo, troppi casini e molti ci marciano.
    Però quello di oggi è stato un incidente, poteva accadere anche ad un pulman di pellegrini...
    Ed allora aboliamo pure i pellegrinaggi a Loreto...? -_-

    Be, un incidente fino ad un certo punto. Ci sono tetimonianze controstanti.... cioè che il tifoso morto ed altri compagni stavanno assalendo l'autobus di Juventini e in seguito a questo... l'autista impaurito ha cercato di scappare ed è nato così l'incidente.
    E poi il ragazzo deceduto sarebbe rientrato allo stadio oggi, dato che aveva appena finito di scontare un divieto di 3 anni di andare allo stadio :o:

    E poi la mia idea non dipende solo da questo, ma la ritengo necessaria per evitare tutti gli scontri... sia dentro lo stadio che fuori :unsure:
     
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  6. patna
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    Non credo che impedire le trasferte risolva il problema - il fatto è che oggi si va allo stadio solo per scatenare episodi di violenza -

    Ritengo sia opportuno cercare di trovare una soluzione che possa evitare queste forme di follia dilagante - anche perchè i ragazzi dovrebbero cominciare ad essere veramente educati in casa - e quando fanno qualche guaio i genitori non devono giustificarli - ma metterli in castigo - anche la scuola dovrebbe fare la sua parte - anche se mi rendo conto che i genitori da una parte che lavorano - sono poco presenti e spesso per un errato senso di colpa - errato perchè se un genitore lavora lo fa per necessità - danno anche troppo ai figli sorvolando su regole e restrizioni - a scuola gli insegnanti spesso sono penalizzati per cui alla fine se ne lavano le mani così i ragazzi hanno idee confuse su quello che è giusto e sbagliato - si uniscono in gruppi il cosiddetto "branco" - che dal loro punto di vista sostituisce quasi la famiglia - e quando si va col "branco" non ci sono più regole -
     
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  7. bross5
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    Non sempre i tifosi estremi vengono da famiglie disagiate o da cattiva educazione, spesso sono di famiglie benestanti, durante la settimana sono ottimi ragazzi dediti al lavoro, ma che purtroppo una volta allo stadio il tifo per la propria squadra li trasforma, il giovane morto stava ritornando alla sua prima partita in trasferta dopo tre anni di deferimento e la sua morte è stata solo una tragica fatalità o almeno sembra.

    "LA VITTIMA - Laureato, lavorava per una cooperativa e viveva nella città emiliana con i genitori. Faceva parte del direttivo dei 'Boys', il gruppo ultrà che domina la Curva Nord allo stadio Tardini, e aveva da poco riottenuto il diritto di andare allo stadio: per gli incidenti del 6 gennaio 2005 tra ultrà parmigiani e bianconeri durante Parma-Juventus era stato raggiunto da un Daspo, il divieto a partecipare a manifestazioni sportive, della durata di 3 anni. Militante della sinistra antagonista, era attivo nell'ambito dei centri sociali di Parma che fanno riferimento al Mariano Lupo."


    il questore di Asti: «non c'entra il tifo, tragica fatalità»

    Un tifoso: «Ci volevamo ammazzare»
    Secondo lo juventino, Matteo si sarebbe messo davati al pullman e l'autista non sarebbe riuscito a evitarlo


    MILANO - «Non poteva evitarlo. Stavamo scappando, ci volevano ammazzare, avevano spranghe e oggetti contundenti. Ci hanno minacciato e circondato». È la testimonianza resa a Mediaset da un tifoso juventino che era a bordo del pullman che ha travolto e ucciso Matteo Bagnaresi alla stazione di servizio Crocetta di Felizzano sulla A21. Secondo lui Matteo si sarebbe messo davanti al pullman. «Solo alcuni tifosi sono riusciti a salire sul pullman che stava scappando, la dinamica è stata confusa - ha aggiunto il giovane -. L'autista non stava facendo retromarcia, e non poteva in alcun modo evitarlo».

    QUESTORE - Completamente diversa la ricostruzione degli inquirenti. «Il tifo stavolta non c'entra» dice il questore di Asti, Antonio Nanni, parlando di «una tragica fatalità». «Stavano andando via - spiega Nanni a Mediaset -, l'autista dice che non l'ha visto. Non ci sono stati scontri. Non ci sono bottiglie e oggetti a terra. Non ci sono testimoni esterni. Il benzinaio era rivolto di spalle. È stata una terribile disgrazia».




     
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  8. laura^
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    CITAZIONE
    bisogna impedire sempre le trasferte, soprattutto alle tifoserie organizzate.

    ma allora che senso avrebbe il campionato?
    Voglio dire così si ci dichiara sconfitti davanti a frange di tifosi violenti e non e' giusto.
    Andare allo stadio e' bello. sono belli gli sfotto' le ole sugli spalti, l'adrenalina che scorre quando si segna ad un minuto dalla fine....tutte cose che la TV non trasmette....
    E poi non dimentichiamoci che ci sono stati dei morti anche nelle categorie semiprofessioniste....e' questione di cultura e di civilta'...proebire non serve...
     
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  9. ErTigre
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    CITAZIONE (laura^ @ 31/3/2008, 09:24)
    CITAZIONE
    bisogna impedire sempre le trasferte, soprattutto alle tifoserie organizzate.

    ma allora che senso avrebbe il campionato?
    Voglio dire così si ci dichiara sconfitti davanti a frange di tifosi violenti e non e' giusto.
    Andare allo stadio e' bello. sono belli gli sfotto' le ole sugli spalti, l'adrenalina che scorre quando si segna ad un minuto dalla fine....tutte cose che la TV non trasmette....
    E poi non dimentichiamoci che ci sono stati dei morti anche nelle categorie semiprofessioniste....e' questione di cultura e di civilta'...proebire non serve...

    Ma la cultura e la civiltà non la si trova nell'uovo di pasqua :unsure:
    Io, a prescindere da certi fatti, sono da sempre favorevole ad uno stadio per i soli abbonati.
    In Inghilterra dopo che gli inglesi si resero protagonisti della Strage dell'Heysel, solo i duri provveddimenti di Margaret Thatcher hanno fatto in modo che adesso allo stadio i tifosi stanno in campi senza rete di protezione e che alle partite può andare chiunque anche con tutta la famiglia.
     
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  10. laura^
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    CITAZIONE (ErTigre @ 31/3/2008, 09:41)
    Ma la cultura e la civiltà non la si trova nell'uovo di pasqua :unsure:

    certo che no...
    ma non e' vietare la trasferta che cambia le cose...anche perche' se vogliono i gruppi organizzati possono comunque muoversi x colpire i loro "obiettivi"...si e' visto bene nei fatti di roma dopo l'uccisione del tifosa laziale...anche perche' in alcune curve c'e' di tutto e il calcio non c'entra o forse sì....
    Tu mi parli dell'Inghilterra. Come mai i problemi c'erano solo x il calcio e non x il Rugby sport da stadio che coinvolge migliaia di tifosi? mah...
    Sul fatto allo stadio solo abbonati non trovo giusto neppure quello...anche perche' hanno cifre notevoli e poi con la nuova legge devi dare il documento di identita' quindi in teoria sei rintracciabile...
    Vietare le trasferte e fare del calcio uno sport televisivo non ha senso allora meglio sospendere il campionato cosa che non si fara'ì perche il dio denaro viene sempre prima di tutto
     
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  11. ErTigre
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    L'incontrollabile è nei tifosi organizzati che si spostano in massa per le trasferte.
    Purtroppo questo dipende in molti casi anche dalle società, che per avere un tifo numeroso in qualsiasi campo giocano, danno a certi gruppi di ultrà, sovvenzionamenti...agevolazioni etc, diventando in certi casi succubi di esse.
    Ecco perchè, un coraggioso provvedimento di divieto di spostamento per i gruppi organizzati.. spezzerebbe finalmante questo torbido intreccio e consentirebbe a chiunque di potersi recare allo stadio.
    E col tempo, inizierebbe a crescere nel calcio quel sentimento (che tu auspichi e che è radicato nel regby ed in altri sport) di cultura e di civiltà, comè giusto che sia.

    Edited by ErTigre - 31/3/2008, 10:37
     
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  12. patna
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    Come ho già avuto occasione di dire in passato - la violenza - purtroppo - viene insegnata già nelle scuole calcio - quando ci sono allenatori che insegnano ai bambini come colpire gli avversari per far loro del male senza farsi vedere dall'arbitro - mio figlio è stato vittima di uno di questi episodi - fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi - ma la mamma del bambino che ha tirato il calcio a Stefano - quando io ho richiesto l'intervento dell'arbitro - ha cominciato anche ad insultarmi - perciò ripeto - bisogna andare a monte del problema se si vuole veramente cominciare ad avere risultati -
     
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  13. bross5
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    Se anche chi va in trasferta ci va da persona civile e no già organizzata per la guerriglia certe cose non succederebbero, invece di fermarsi agli autogrill dove si sa che si incontrano gli avversari non si deve per forza cercare gli sfottò oppure già partire con i sassi in tasca o le mazze in macchina, se si va a vedere una partita di calcio in trasferta non ci si deve andare già organizzati, perchè ora quello che non succede negli stadi avviene fuori.
     
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  14. Cettinina
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    Era da tempo indagato per le violenze allo stadio Massimino
    nel 2007 in cui rimase ferito mortalmente l'ispettore di polizia

    Morte Raciti, secondo arresto



    CATANIA - C'è un secondo arresto per la morte di Filippo Raciti, l'ispettore di polizia ferito mortalmente un anno fa, il 2 febbraio del 2007, allo stadio Angelo Massimino durante gli scontri tra gli ultras del Catania e le forze dell'ordine, che impedivano loro il contatto con i tifosi del Palermo.

    E' un tifoso maggiorenne, che era indagato, del quale non sono state rese note le generalità. E' incensurato e non fa parte di gruppi organizzati. La Procura distrettuale aveva chiesto per lui al Gip un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, che è stata ieri emessa e la notte scorsa eseguita dalla squadra mobile della Questura.

    Per quel tragico derby è indagato anche Antonino Speziale, minorenne all'epoca dei fatti, che oggi ha 19 anni. Speziale è stato già condannato a 2 anni e sei mesi di reclusione per resistenza aggravata a pubblico ufficiale per gli scontri al Massimino: la sua posizione nell'inchiesta per omicidio è ancora aperta.

    Secondo l'accusa sarebbero stati loro due a colpire con un sottolavello in alluminio l'ispettore Raciti all'ingresso della Curva Nord dello stadio, procurandogli la lesione al fegato che ne avrebbe poi causato la morte alcune ore dopo per un'emorragia interna.

    Repubblica 1 aprile 2008
     
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  15. dango
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    Sarei curiosa di sapere quali provvedimenti ha adottato la Tatcher...quali che siano di certo ha anche fatto in modo che venissero applicati, cosa che non si puo' dire della realtà italiana. Allora tutto questo gran parlare di calcio, fintanto che le leggi non vengono messe in pratica, ha solo l'effetto di fare da cassa di risonanza ad uno sport che di risonanza ne ha già fin troppa.
     
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15 replies since 30/3/2008, 13:53   170 views
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