Sottosopra

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  1. ErTigre
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    Scrivo per Libero, alla faccia dei bolliti che odiano il dialogo di MARIO CAPANNA
    (prefazione di V.F.) Con questo articolo, Mario Capanna, leader del Sessantotto, inizia a collaborare con Libero. La sua rubrica "Sotto sopra" sarà settimanale. Lui stesso nella prima puntata spiega il perché del nostro incontro che a molti sembrerà strano ma non lo è. Se si possono avere idee diverse, penso sia lecito confrontarle, lasciando ai lettori il diritto di giudicarle.
    Inizio a scrivere su "Libero". Ogni martedì vi si potrà leggere qualche mia (breve) riflessione. Su argomenti di volta in volta diversi: scientifici (dagli Ogm alle biotecnologie), culturali, storici, politici, economici, etici, di costume e letterari. "Sottosopra" è, non casualmente, il titolo della rubrica. A voler indicare che il mondo attuale è "rovesciato" - il 2% della popolazione totale detiene più del 50% della ricchezza planetaria, mentre il 10% ne possiede più dell'85% (fonte Onu: non è chiaro, dunque, a che cosa serve la tanto sbandierata globalizzazione?) - e perciò è necessario rimettere le cose dritte sui piedi. E a significare, anche, che non bisogna fermare mai lo sguardo solo sulla superficie del tavolo, ma scrutare, sempre, anche sotto, per vedere davvero quella che Machiavelli chiamava la "verità effettuale" delle cose, e perciò occorre il massimo di spirito critico. Esattamente il contrario di quello che il grande Immanuel Kant definiva come la "ragion pigra", ovvero l'ac contentarsi della pochezza di conoscenza e l'assuefarci alla passività, in luogo della ricerca incessante. Ma: Capanna si mette a scrivere su "Li bero"? Traditore e venduto, penserà (c'è da scommetterci) qualche bollito di centrosinistra, mentre il suo omologo di centrodestra è probabile che riterrà lo stesso a proposito del direttore. Tranquilli. Quello tra Vittorio Feltri e me è l'incontro di due... "matti" liberi. Che la pensano in modo diversissimo su tante questioni, mentre su altre hanno tratti di vicinanza, per esempio sulla visione equilibratamente laica del mondo. Il nostro patto è limpido. Feltri ritiene che il sottoscritto abbia qualcosa di non banale da dire (e su questo saranno i lettori a giudicare) e io so che lui mi garantisce la più assoluta libertà di scriverlo. A questo punto... Bolliti di tutto il mondo unitevi! Potrete prendere atto che è possibile pensare e ragionare, nel rispetto delle diversità. Si chiama anche, di solito, confronto. E dialogo.
    Mario Capanna - Presidente Fondazione Diritti Genetici www.fondazionedirittigenetici.org


    Apro questo Topo dedicato alla colloborazione tra Vittorio Feltri e Mario Capanna, due persone che la pensano in maniera diversissima ma che si rispettano all'infinito. Ogni martedì posterò l'articolo di Capanna e chi vuole potrà commentarlo.
    Ma non solo... potremo postare qui tutte quelle cose riguardanti il sottosopra in politica, cioè le apparenti contradizioni, anke se poi, forse, contradizioni non sono ;)
     
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  2. dango
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    Bellissima l'idea di questo topic Mario....ti confesso però che forse per martedi' prossimo mi riprendero' dall'idea che uno dei Padri Fondatori del Movimento Studentesco, uno dei leader massimi della contestazione giovanile....adesso scriva su Libero.
    Magari riuscirà anche a convincermi di avere fatto la scelta giusta...per il momento mi semto più "sottosopra" dalla notizia che bollita.
     
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  3. laura^
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    :wacko: Capanna&Feltri? :wacko:

    non sopporto nessuno dei due....

    :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif:

    io passo...niente commenti.... :surfing.gif:
     
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  4. ErTigre
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    Gli scienziati in allarme per la salute della Terra Ma i politici tacciono di MARIO CAPANNA*
    Risultato: le con All'unanimità, i 2500 scienziati che hanno redatto, lo scorso anno, il rapporto dell'Onu sui mutamenti climatici, ci hanno consegnato un verdetto ineludibile: stiamo approssimandoci a un punto di non ritorno, capace di determinare, nel giro di appena 10 anni, danni irreparabili all'abitabilità della Terra. Che 2500 scienziati, di varie discipline, siano unanimi è il primo dato che colpisce: di solito, anche se a confrontarsi sono solo in due (su argomenti, che so, come gli Ogm o l'aborto), emergono pareri diversi. I 2500 esperti dell'Onu ci sottraggono ogni alibi. Documentano che il 90 per cento dei cambiamenti atmosferici è causato dalle attività umane (sicché le teorie negazioniste non hanno alcuna base plausibile), dato che nell'ultimo secolo abbiamo bruciato quantità crescenti di petrolio e carbone, al ritmo di 70 milioni di tonnellate di CO2 immesse nell'at mosfera ogni giorno. centrazioni di anidride carbonica, che non erano mai arrivate a 300 parti per milione in più di un milione di anni, ora sono salite a 383 parti per milione, e la tendenza è a crescere. Eccolo qui il capolavoro determinato dal modello di sviluppo capitalistico, edificato dal profitto come stella polare di riferimento, che se ne impipa di ogni equilibrio di compatibilità rispetto all'ecosiste ma. Il monito degli scienziati è senza attenuanti. Scrivono: "Si avvicina il giorno in cui il riscaldamento del clima sfuggirà a ogni controllo". E aggiungono: "Siamo alle soglie dell'irreversibile". Ovvero: a un pelo dalla catastrofe. Concludono: "Non è più il tempo delle mezze misure: è il tempo della rivoluzione delle coscienze, della rivoluzione dell'economia, della rivoluzione dell'azione politica". Diagnosi inequivocabile: vedendo l'abisso, i 2500 scienziati non possono permettersi di essere gradualisti né riformisti... Veniamo da una campagna elettorale dove di tutto questo non si è fatto cenno. Il fallimento della politika non poteva rivelarsi in modo più eclatante. È urgente, dunque, tornare alla politica. Ne parleremo più avanti.
    Mario Capanna *PRES. FONDAZIONE DIRITTI GENETICI WWW.FONDAZIONEDIRITTIGENETICI.ORG

    Il primo articolo di Mario Capanna su Libero, su tematiche ambientali ;)
     
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  5. dango
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    Ok , ma dove sono le proposte per la soluzione del problema? Abbiamo capito che l'ambiente è a rischio...ora come rispondiamo Mr Capanna? Visto che lui non è uno scienziato, ma un politico, ora gli spetta l'elaborazione del dato e la sua traduzione di quel vago:
    CITAZIONE
    è il tempo della rivoluzione delle coscienze, della rivoluzione dell'economia, della rivoluzione dell'azione politica"

    Poichè promette che ne parleremo più avanti, tornero' più avanti.... ;) :D
     
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  6. ErTigre
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    I padroni si godono i profitti, tanto a tirare la cinghia ci pensa la gente di MARIO CAPANNA
     È difficile dubitare che Berlusconi non tenga fede all'impegno di abolire l'Ici sulla prima casa. Dopo avere applaudito (anch'io), gli italiani si accorgeranno che il meritato "regalo" provocherà un sollievo breve: verrà rapidamente mangiato dall'inflazione, dall'aumento dei prezzi dei carburanti e dei prodotti di prima necessità. Dico questo non per sminuire il provvedimento, ma per mostrare l'iceberg che si fa finta di non vedere: il rapporto fra profitti dei capitalisti e redditi da lavoro. Secondo un recente rapporto della Bri (Banca dei regolamenti internazionali) la quota di profitto in Italia, rispetto al prodotto interno lordo, che era del 23,1 nel 1983, passava al 27,5 nel 1988, cresceva al 28,9 nel 1994, per balzare al 32 nel 1998 e mantenersi al 31,1 nel 2005. Non sfugge che l'impennata più vistosa (32 per cento) si verifica nel pieno del primo governo Prodi, ma anche il successivo governo Berlusconi non ha deluso industria e finanza. Negli ultimi sette anni abbiamo avuto due governi di segno "opposto" (si fa per dire): prima di centrodestra poi di centrosinistra. Ambedue hanno regalato montagne di soldi agli industriali, mentre salari e stipendi sono rimasti fermi al 2001. (Viene da chiedersi che cosa ci stessero a fare Rifondazione, Verdi, Comunisti, Sinistra nel secondo governo Prodi, se non per svolgere il ruolo di donatori di sangue gratis - causa non ultima della disfatta elettorale dell'Arcobaleno). Di fronte al tripudio dei profitti, i lavoratori si ritrovano oggi in mano ben 8 punti in meno di Pil, uguali a 120 miliardi di euro! Divisi per i 23 milioni di lavoratori, considerando anche gli autonomi (professionisti, artigiani, commercianti ecc.), sarebbero, in media all'anno, 5.200 euro in più a testa. Se ci riferiamo solo ai 17 milioni di lavoratori dipendenti, essi vedrebbero nelle loro buste paga 7.000 euro tondi in più ogni anno. Altro che taglio dell'Ici o delle aliquote Irpef! C'è da provare vergogna per le organizzazioni sindacali, oltre che per i governi. Il problema della più equa redistribuzione della ricchezza è ormai ineludibile. * Presidente Fondazione Diritti Genetici www.fondazionedirittigenetici.org

    Capanna riprende a parlare del suo pane, cioè la buste paghe dei lavotari. Come ha detto Dany commentanto l'articolo della scorsa settimana, su temi ambientali, anche qua Capanna analizza bene il problema, esprimendo bene le sue critiche in parte condivisibili, ma non da soluzioni. Aspetteremo :cry:
     
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  7. laura^
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    CITAZIONE
    Capanna analizza bene il problema, esprimendo bene le sue critiche in parte condivisibili, ma non da soluzioni. Aspetteremo

    :rolleyes: Come sei fiducioso :wub:

    e' da quarant'anni che quest'uomo fa "analisi" senza fornire soluzioni... :rofl.gif: :rofl.gif:
    :cry:
     
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  8. dango
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    Comincio a capire il senso della collaborazione di Capanna con Libero: il nuovo Travaglio, ovvero il sinistro (diciamo cosi') che piace alle destre.... :P :D
     
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  9. ErTigre
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    Stipendi troppo bassi La lotta che i sindacati non combattono più di MARIO CAPANNA da libero di martedi 13 maggio
    Che ne è della parola "lotta"? Sembra scomparsa dal vocabolario, sparita dal linguaggio politico e sindacale. Eppure, nella vita, tutto è lotta: del bene contro il male, della salute contro la malattia, della pace contro la guerra ecc. Lotta per un equilibrio continuamente nuovo. La lotta è alla base della democrazia stessa: per difenderla, per rafforzarla, per migliorarla. Perché, dunque, questa amnesia collettiva? Le cause sono certo molte, ma una mi pare la principale: il prevalere della delega ovvero il predominio della passività. Esempio: il 13-14 aprile abbiamo fatto finta di eleggere dei personaggi, più o meno sconosciuti, scelti da quattro-cinque segretari di partito e paracadutati da Roma, i quali, per i prossimi cinque anni, faranno finta di occuparsi di noi. Dico "faranno finta", perché le decisioni vere vengono prese dai poteri economici e finanziari, rispetto ai quali la politica, ridotta com'è a simulazione, "e-segue" e segue. Nella precedente rubrica ho mostrato, dati alla mano, come negli ultimi sette anni il governo Berlusconi prima e quello Prodi dopo abbiano dato pacchi di soldi agli industriali, mentre salari e stipendi sono fermi dal 2001- e sono fra i più bassi in Europa. Proprio ieri il leader della Cgil Guglielmo Epifani, prendendosela con Giulio Tremonti, dichiarava che "il confronto (sindacale) con il governo comincia tutto in salita", per via del "silenzio (del governo) sulle misure a sostegno dei redditi dei pensionati, sugli interventi per frenare il caro tariffe, sulle detrazioni fiscali a favore dei lavoratori dipendenti". Che farà dunque il sindacato? Continuerà a chiacchierare e concertare, portando a casa pugni di mosche, o passerà, come non accade da troppo tempo, a forme di lotta incisive? Il problema, ovviamente, non è la concertazione, ma i rapporti di forza che la sorreggono. L'anno prossimo sarà il quarantennale dell' "autunno caldo" del 1969. Anche allora si "concertava" con la Confindustria e il ministro del lavoro Carlo Donat Cattin. Solo che, allora, c'erano vari milioni di lavoratori e di giovani mobilitati per le strade. E si strapparono conquiste decisive, come lo Statuto dei diritti dei lavoratori. Memento.
    Mario Capanna - Presidente Fondazione Diritti Genetici* www.fondazionedirittigenetici.org
     
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  10. dango
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    Capannaaaaa...sveglia uomo, sveglia!!! I tempi d'oro del sindacato di 40 anni fa sono finiti, finitiiii...e questo perchè non c'è più la classe operaia di una volta!!
    Ma li ha letti il Mario gli articoli di Repubblica in cui spiegavano come gli operai fossero iscritti alla CGIL e poi votassero lega???
    Al Sindacato tutte le sue colpe, e ne ha...ma il tempo delle lotte "incisive", delle manifestazioni delle tute blu che incutevano rispetto al solo vederli passare, che si mobilitavano in massa come un sol uomo...è tramontato definitivamente.
    Ora è tempo che il sindacato si confronti con questa nuova identità operaia che guarda all'ICI e alle detassazioni dello straordinario invece che alla lotta di classe. E sarà dura, durissima, perchè quando gli interessi del singolo prevalgono sulla solidarietà sociale, gli spazi di manovra si assottigliano terribilmente.

     
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9 replies since 22/4/2008, 12:55   163 views
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