Ma quanto ci costa?

dai provvedimenti economici all'economia domestica.

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  1. dango
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    Apro questo topic per discutere qui tanto dei provvedimenti del Governo sulla situazione economica, quanto del costo della vita e di come questo incide nelle nostte esistenze quotidiane. Stiamo infatti attraversando una forte recessione economica, una delle peggiori dal dopoguerra e, per alcune famiglie, è sempre più difficile arrivare a fine mese.

    Inizio con questo articolo di Repubblica che tratteggia la situazione attuale e cio' che ci aspetta nelle prossime settimane.

    Stangata su scuola
    luce e cellulari

    di LUCA IEZZI

    A settembre in arrivo nuovi aumenti dei prezzi

    ROMA - S'inizia con libri e cartoleria, si continua con i telefonini e si finirà con le bollette di luce e gas. Settembre ha già il suo calendario definito di aumenti. A questo vanno aggiunti i rincari "da verificare" di Rc Auto e mutui bancari e la grande incognita: le "locomotive" del caro vita di questo 2008, benzina e alimentari, freneranno la corsa sulla scorta della discesa dei prezzi del petrolio?

    Le associazioni dei consumatori hanno stimato gli aumenti certi in 600 euro: riscaldamento 170-180 euro, luce e gas 100 euro, gli alimentari 120 euro, Rc auto 45 euro, libri di testo 70/80 euro in più. La riapertura delle scuole porterà un aumento anche per i corredo degli alunni. Il prezzo del diario è aumentato infatti del 5% nei supermercati (a 12 euro) e del 7% nelle cartolerie (a 14,50 euro), mentre quello di uno zaino di marca è cresciuto del 4% nei supermercati (a 52 euro) e dell'8% nelle cartolibrerie (a 62 euro). Stesso incremento invece per i quaderni (+4%) con un prezzo di circa 2 euro, mentre per gli astucci vuoti ci sono aumenti del 6% nei supermercati (a 9,90 euro) e del 9% nelle cartolerie (a 11,50 euro). Stesso prezzo dell'anno scorso (20,10 euro), invece, per gli astucci pieni venduti nei supermercati. Nel complesso, secondo l'osservatorio dell'Intesaconsumatori, il costo di un intero corredo sarà di 400 euro, in aumento del 7% rispetto a 375-380 euro del 2007.

    E con la ripresa d'autunno salirà anche il costo del traffico telefonico: Tim e Vodafone sono al centro della bufera per aver modificato alcuni piani tariffari. Sarà la società italiana la prima a partire il 9 settembre, Vodafone seguirà ad ottobre, anche sull'intera operazione si attende un pronunciamento dell'Autorità per le comunicazioni. Secondo Altroconsumo gli aumenti medi per utente varieranno tra i 49 sino a 83 euro.

    Sul fronte finanziario le famiglie soffriranno con l'ennesimo ritocco dei listini sull'Rc auto e a causa della corsa dei tassi d'interesse bancari, specie sui mutui e i prestiti al consumo: la banca d'Italia ha appena certificato il record di luglio del Taeg (tasso effettivo compreso di tutti i costi accessori) al 6% e la tendenza non sembra destinata a invertirsi.

    A fine mese poi l'Autorità per l'energia dovrà rivedere il prezzo di luce e gas per i prossimi tre mesi: il prezzo medio del petrolio nel trimestre precedente, indicatore decisivo del settore, comprende sia i record di 147 dollari di luglio che la discesa successiva, per cui è lecito sperare in aumenti più contenuti di quelli immaginati ad agosto, quindi tra il 3% e il 4%.
    Ma proprio dalla discesa del petrolio e delle altre materie dovrebbe scaturire quella frenata dei prezzi per cui gli analisti si aspettano un inflazione a settembre al di sotto del 4% tendenziale. Anche a dispetto di prezzi alla produzione che ad agosto sono schizzati dell'8,3%.

    Sotto osservazione, anche della Guardia di Finanza a caccia di speculatori, soprattutto il settore alimentare. La Confederazione italiana agricoltori (Cia), sottolinea i congiunturali evidenziatisi sui campi (in particolare per frutta e ortaggi, rispettivamente, con un - 22% e -14,2%). La Coldiretti segnala come le quotazioni del grano dall'inizio dell'anno hanno perso il 40%. Quindi ci si aspetta un blocco dei listini sino alle vendite al dettaglio. Non a caso Mister Prezzi, Antonio Lirosi ha criticato il fatto che l'andamento dei listini per la pasta non rispecchi il calo della materia prima facendo presagire un attento controllo sui listini di questi prodotti base.
     
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  2. patna
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    Se continua così tra un pò faremo anche noi i lavavetri !!! <_<
     
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  3. dango
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    Ho trovato questa tabella relativa alle percentuali di incremento del costo della vita

    Legenda:

    Nella prima riga, in corrispondenza dell'anno, sono riportati gli indici ISTAT, mentre nella riga successiva, in corrispondenza del segno di percentuale (%), sono già indicate le percentuali di incremento dei singoli mesi sui corrispondenti mesi dell'anno precedente.

    leggete qui

    In pratica, a parte i primi mesi del 1996, non siamo mai andati cosi' male negli ultimi 12 anni....
     
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  4. dango
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    da rep.it

    ROMA - L'11,1 per cento delle famiglie residenti in Italia sono povere. Si tratta di 2.653.000 nuclei, pari a 7.542.000 persone, il 12,8% dell'intera popolazione. Lo afferma l'Istat che oggi ha presentato i dati sulla povertà relativa nel 2007. Si tratta di dati stabili rispetto all'anno scorso. E lo è anche la distribuzione della povertà: in maggiore difficoltà economica le famiglie com figli, soprattutto se il capofamiglia è una persona con bassi livelli di istruzione, bassi profili professionali (working poor) o disoccupata: l'incidenza di povertà tra le famiglie con due o più componenti in cerca di occupazione (35,8%) è di quasi quattro volte superiore a quella delle famiglie dove nessun componente è alla ricerca di lavoro (9,9%). La povertà è inoltre maggiormente diffusa nel Mezzogiorno: l'incidenza è quattro volte superiore a quella del resto del Paese.


    Miglioramenti solo in Toscana. Nel confronto tra il 2006 e il 2007, emergono miglioramenti solo in una Regione, la Toscana: infatti l'incidenza della povertà è scesa dal 6,8 al 4%. In valori assoluti, il Veneto appare la regione con la più bassa incidenza di povertà (3,3%); seguono Toscana, Lombardia e Trentino Alto Adige, con valori inferiori al 6%. In ultima posizione si trovano la Basilicata (26,3%) e la Sicilia (27,6%).

    Al Sud il 65% delle famiglie povere. Nel Mezzogiorno è povero il 22,5% delle famiglie. Facendo il confronto con l'intero Paese, al Sud risiede il 65% delle famiglie povere, mentre nel Centro-Nord meno di sette famiglie su cento lo sono. Nel Mezzogiorno inoltre, osserva l'Istat, "a una più ampia diffusione del fenomeno si associa una maggiore gravità: le famiglie povere presentano una spesa media mensile equivalente di circa 774 euro, rispetto ai 797 e 818 osservati per il Nord e il Centro".

    Va peggio alle famiglie con figli. Se nelle famiglie numerose in genere l'incidenza della povertà è maggiore, nel 2007 aumenta anche rispetto alle famiglie con un solo figlio (l'incidenza passa dal 10 all'11,5%). Nel Nord peggiora in particolare la situazione delle famiglie con cinque è più componenti, per le quali l'incidenza della povertà passa dall'8,1 al 12,2%. Se tra i componenti ci sono tre o più figli minori, il tasso raddoppia (dall'8,2 al 16,4%).

    E meglio ai lavoratori autonomi. Segnali di miglioramento invece per le famiglie con a capo un lavoratore autonomo: il tasso di povertà scende al 6,3% dal precedente 7,5%. Per i lavoratori in proprio il tasso passa dal precedente 9,6 al 7,9%.
     
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3 replies since 4/9/2008, 11:09   43 views
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