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dango.
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È sana ma desidera la morte sopra ogni cosa. Vuole farla finita insieme al marito che, invece, è divorato
dalla malattia. Il futuro è un grande buco nero e lei vuole buttarsi dentro prima di esserne risucchiata,
meglio il nulla che una vita senza il suo uomo. Un gesto d’amore estremo, una moderna Giulietta o una
follia suicida?
La donna canadese riuscirà a realizzare il suo desiderio. In Svizzera, a Zurigo, nella clinica Dignitas dove
il fondatore, Ludwig Minelli, le ha promesso il suicidio assistito. «Il marito è malato, ha raccontato Minelli
al “Times”, la sua compagna è sana, ma nel mio studio mi disse: se mio marito se ne va, me ne voglio
andare insieme lui». La coppia ha salutato familiari e conoscenti, si è congedata. «Arrivederci, addio a
tutti. Andiamo a morire in Svizzera. Insieme».
Ludwig Minelli, 76 anni, ex-giornalista ed avvocato a tutela dei diritti umani, sostiene che si dovrebbe
avere un’attitudine più aperta al suicidio: «È una grande possibilità per poter scappare da una situazione
insostenibile». Dignitas è la più grande Ong di suicidio assistito esistente in Svizzera e anche la più nota
d’Europa. Fondata nel 1998, nella clinica sono andate a morire più di 900 persone, di cui oltre due terzi
non svizzere. In testa a questa macabra classifica ci sono i tedeschi (57%), gli inglesi (10,4) e i francesi
(8%). Gli italiani si fermano all’uno per cento.
Al dottor Minelli si rivolgono pazienti e disperati da ogni Paese. Alcune delle persone che sono state
aiutate a morire nella clinica svizzera erano pazienti psichiatrici (schizofrenici o sofferenti di disturbi
bipolari). Tra le mura della clinica hanno cercato la “dolce morte” anche Daniel James. Appena
ventitreenne, Daniel era una giovane promessa del rugby britannico. Dopo un incidente sul campo di
gioco rimase paralizzato: non era malato terminale, ma i genitori dissero che era deciso a farla finita.
Hanno scelto la strada del suicidio assistito nella clinica elvetica, anche Peter Duff e sua moglie Penelope,
entrambi malati di cancro allo stadio terminale. A loro, il 27 febbraio scorso è stato somministrato un
potente barbiturico che manda all’altro mondo nel giro di pochi minuti e senza dolori.
Non solo in Svizzera. Recentemente in Belgio ha fatto molto discutere il caso di un’anziana che ha scelto
di morire piuttosto che rimanere bloccata a letto. Amelie Van Elsbeen, così si chiamava, aveva 93 anni e
non era affetta da alcuna malattia incurabile o che le arrecasse dolori insopportabili (motivi per i quali in
Belgio è possibile praticare legalmente l’eutanasia dal 2002). La donna era soltanto anziana e i medici
della casa di riposo di Merksem, dove era stata ricoverata per un periodo, le avevano prescritto di stare a
letto. L’anziana davanti a questa prospettiva ha chiesto a quegli stessi medici di praticarle l’eutanasia,
perché così la sua vita era “senza senso”. La casa di cura ha respinto la richiesta della donna perché
mancava il presupposto di base: non era malata. Il 24 marzo l’anziana ha cominciato lo sciopero della
fame. Mercoledì le è stata praticata l’eutanasia perché il suo stato di digiuno le provocava una sofferenza
“costante, insopportabile e inarrestabile”. La battaglia di Amelie (il primo caso in Belgio su una persona
sana) ha riaperto nel paese il dibattito sulla “dolce morte” e l’estensione a minori o persone affette da
handicap mentali, come è il caso dell’Olanda, dove è consentita per i malati dai 12 ai 17 anni.. -
Tasbuno.
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Per me questa donna non è sana di mente. Il suo pensiero ha una logica ma è insana. Non concepisco poi perché se una persona è tanto insana di mente, pur definendosi lucida e sana, non abbia il coraggio di privarsi autonomamente della vita. Cercare qualcuno che la uccida è una vigliaccheria, come se il suo desiderio di morire non dovesse macchiarsi di peccato. Buttati da un ponte alto 100 metri e che sia finita! Insana lei e tutti quelli che la sostengono.
Finirà fra qualche anno che ci sarà la moda di farsi uccidere per i motivi più insulsi, magari qualcuno perché gli è morto il gatto.. -
patna.
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Non condivido il pensiero di questa donna - posso capire il dolore per la malattia mortale del marito - posso anche capire la paura di rimanere da sola - ma non concepisco il suo desiderio di farsi "suicidare" - dice bene Davide - è una forma di vigliaccheria - e comunque non condanno tanto lei quanto i medici che hanno deciso di accontentarla -
Posso capire l'eutanasia su una persona che sta male e soffro - e parlo con cognizione di causa - mio padre sta male - e sotto antidolorifici forti - non si può alzare dal letto l'emoglobina sta costantemente scendendo e i medici per questo hanno deciso di fargli delle trasfusioni a mio avviso è assurdo - ma il desiderio di morire quando si è sani è delirante. -
bross5.
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sono d'accordo con Davide questa donna non è sana di mente, se vuole seguire il marito una volta che se n'è andato che si tolga pure la vita se lo desidera ma senza coinvolgere nessuno. . -
marina.1.
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Concordo in pieno. Sana, sana....non penso proprio!
Capisco il terrore che prova nel pensare alla sua vita senza il marito...vi confesso che anche per me il pensiero è angosciante, ho sempre pensato che vorrei essere io la prima ad andar via perchè la vita non sarebbe più vita...ma da questo a chiedere a qualcuno di farmi morire....è follia!
E come hanno già detto gli altri, che si assuma le proprie responsabilità...se una vuol suicidarsi...è semplice... ma chiederlo...!
Forse si potrebbe allargare il discorso alla morte in sé e non alle sue modalità.
Ma anche in questo caso, non vedo tanto l'amore quanto la paura.
Forse la capisco pure ma proprio in questo periodo ho una persona a me vicina, ancora giovane, che vorrebbe vivere e sa di avere pochissimo tempo...è atroce... e mi porta a considerare diversamente quelli che invece sono pronti a rinunciare, almeno a chiacchiere, a vivere..... -
stemil.
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Marina io credo i poter condividire le tue parole, stand fuori dalla situazione quella della signora sembra più paura che amore ma non mi trovo al suo posto e non oso pensare a una situazione simile perchè sarebbe un dolore insopportabile. . -
Benucci.
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CITAZIONE (marina.1 @ 14/4/2009, 08:44)E come hanno già detto gli altri, che si assuma le proprie responsabilità...se una vuol suicidarsi...è semplice... ma chiederlo...!
Ci vedo anche una punta di esibizionismo, nonchè di fanatismo....
Morire insieme a lui poteva essere anche comprensibile, ma in silenzio.....
Se lo pubblicizza è come se volesse un applauso all'eroismo....
Qualcuno diceva:"Il vero amore non fa rumore"...... -
dolcetilly.
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Secondo me si comincia a rasentare la follia ........
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Non sono d'accordo con questa povera donna. E' undolore infinito vedere un famigliare morire, ma non avreiil coraggio di compiere un gesto estremo. Magari se andassi fuori di testa, ma non ci voglio pensare......... . -
bross5.
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quando si vive per tanti anni vicino ad una persona, molte volte si pensa che non si potrebbe resistere alla perdita, ma mai arrivare ad un gesto estremo, solo se il dolore dovesse portare alla follia. . -
bross5.
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Purtroppo delle volte non c'è bisogno di ricorrere a gesti estremi.
LUI MUORE D'INFARTO. LEI SUBITO DOPO PER IL DOLORE
Sono morti a distanza di pochi minuti l'uno dall'altra, lui, presumibilmente, per infarto e lei, poco dopo, di crepacuore. È la vicenda che ha visto protagonisti, a Rende, Cosmo Paradisi, di 79 anni, ed Angela Megali, di 84, marito e moglie. La coppia non aveva dato più notizie di sè da ieri, suscitando l'allarme dei parenti, che avevano telefonato loro ripetutamente non ricevendo alcuna risposta. Preoccupati anche i vicini, che avevano bussato inutilmente alla porta di casa della coppia. Sono stati chiamati così i vigili del fuoco che sono entrati, attraverso una finestra, in casa, trovando i cadaveri dei coniugi. Il corpo di Paradisi è stato trovato nel corridoio. Accanto c'era quello della moglie. Secondo i carabinieri della Compagnia di Rende, che hanno avviato le indagini, non ci sono dubbi sul fatto che i due siano morti per cause naturali. I cadaveri non presentano ferite o lesioni e la porta di casa era chiusa dall'interno. Dall'abitazione, inoltre, non sono stati asportati nè denaro, nè gioielli. La Procura della Repubblica di Cosenza, comunque, per accertare le cause della morte, ha disposto l'autopsia sui due cadaveri.
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patna.
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Direi che qui il sentimento è andato oltre la morte .